

F i g u r a 5.
A n i m a l i d a e i p e r i m e i l o n e l l e a p p o s i t e g a b b i e
germi imprigionati in tubi di vetro (vedi
fig.
1
-
2
), ma però questi tubi sono chiusi
con tappi di cotone perchè vi possa pas
sare aria filtrata ed i germi non abbiano a
morire. Per la stessa ragione egli pensa
al loro nutrimento, ed a questo scopo som-
ministra loro brodo, gelatina, patate. Ma vi
è di più, perchè non abbiano a soffrire nel
loro sviluppp il batteriologo li tiene per qual
che giorno in una camera calda,
camera-
termostato,
ove la temperatura è costante
a 37° c. Così i germi possono crescere rigo
gliosamente e quando hanno raggiunto il
loro completo sviluppo vengono ritirati per
essere conservati nell’armadio sopradetto,
ove restano ad una temperatura non supe
riore ai 25“ e tratto tratto si trasportano in
nuovi tubi, su nuova sostanza nutriente,
ripassandoli nella camera termostato, per
chè non abbiano a soffrire.
Come vede il lettore, i nemici della no
stra salute, quelli che minano le nostre esi
stenze sono dal batteriologo trattati con ogni
riguardo, poiché gli sono di valido aiuto
nella diagnosi delle malattie infettive.
Annessi al laboratorio batteriologico ven
nero istituiti : nel 1880, come si disse, l’isti
tuto vaccinogeno, nel 1886 l'antirabbico e
nel 1891 il sieroterapico.
L’Istituto vaccinogeno ha funzionato fino
al 1924 quando, per il sorgere di numerosi
istituti sieroterapici e vaccinogeni in Italia,
cessò la ragione del suo essere; ma la sua
esistenza non fu ingloriosa, avendo provve
duto sempre ottimo vaccino ed in abbon
danza non solo per la città di Torino, ma
per tutta la provincia, così che questa è ri
sultata tra le meglio vaccinate, ben difesa
quindi dal vajolo, che non ha mai potuto
attecchire in forma epidemica, pur essendo
spesso minacciata dalla importazione di
nuovi casi.
Anche l’istituto sieroterapico sorse per
provvedere la città di abbondante siero an
tidifterico ed a buon prezzo, emancipando
così la nostra popolazione dalle soverchie