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Cappella, esistente nello stesso edilizio (94).

Per l ’ illuminazione furono provveduti cen-

toquattordici

cornucopie, o siino brachi di

ferro.

Nelle note illustrative, che accompagna­

no la raccolta dei disegni e dei piani del

teatro Regio, pubblicato n e ll’anno 1740 (95)

ci si spiega, perchè non vi fosse una lumie­

ra centrale : «

Oltre al pregiudizio, che por­

la alla voce, che esige una soda, perfetta ed

universale unione e connessione delle partì,

rende pure in brieve tempo sporca e d ifor­

me la pittura, con incomdo degli spettatori,

sì nei palchetti abbagliati da quei lumi in

faccia,

nella platea, sui quali suol sempre

cadere della polvere e altre immondizie dal­

l'apertura

» (%). In mezzo però ag li orna­

menti dorati del soffitto ossia architrave del

proscenio era un gran quadro, che, apren­

dosi, lasciava discendere, prima e dopo l ’o­

pera, un lampadario recante dodici torcie.

Un 'ultima osservazione. Fu asserito, che

l ’arguzia torinese aveva battezzato per

pa­

radiso

que ll’inferno, col quale si credette di

avere pienamente soddisfatto ai bisogni del

popolo, che voleva andare a teatro a buon

mercato. E ’ una invenzione gratuita II no­

mignolo gli era stato dato ben prima ancora,

che il teatro s ’aprisse. Lo vediamo infatti

usato n e ll’ordine, col quale vennero fissati i

luoghi, nei quali si dovevano disporre le sen­

tinelle durante lo spettacolo. Sappiamo an­

che, come in Francia il piano più elevato dei

teatri fosse da tempo chiamato :

Paradis.

Notiamo che il Lalande, il quale descris­

se minutamente e bellamente il teatro non

esitò di dirlo «

le plus etudié, le mieux com-

posé, le plus noblement décoré q u i i y ait

dans le genre moderne, et il a servi de mo-

dèle à celui de Naples et à plusieurs autres,

quon a fait depuis ce temps là

» (97).

Il teatro fu inaugurato solennemente la

sera di Santo Stefano (ventisei dicembre)

d e ll’anno 1740, coll'j4rsace, melodramma

di Pietro Metastasio, musicato dal napole­

tano Francesco Feo, eseguito da lla signora

Catterina Visconti, milanese, che il p. Qua­

drio nella sua

Storia e ragione d’ogni poesia

dice

celebre cantante,

dal soprano Carestini,

già virtuoso del Duca di Parma, poi del­

l ’ imperatore, detto dallo stesso autore «

uo­

mo di molto valore

» . dal tenore Angelo

Amorevoli, veneziano, al servizio del Duca

di Baviera, e dal contralto Nicola Giovan-

netti, lucchese, musico di Sua Maestà Sar­

da. Pittore delle scene fu il Bibienna, com­

positore dei balli l ’Aquilante, è autore della

musica di essi l ’Alessio Razzetti. 11 cava­

liere Orioles nelle sue

Memorie,

appena re­

gistra il fatto e ricorda un dono di duecento

doppie fatto a l conte Benedetto Alfieri. Del­

la serata, del concorso del pubblico, delle

impressioni, del successo dello spettacolo,

nulla ci dice. Un documento d ’archivio ci

dà i nomi d i co1

’ ■* furono graziati da

Sua Maestà d i un palchetto per la stagione,

mediante, ben inteso, il pagamento di un

canone alla Società dei Nobili Cavalieri (98).

Ci rimane tuttavia quale ricordo della se­

rata d ’ inaugurazione un quadro di ignoto

pittore, di proporzioni piuttosto ampie, che

(94) lb., ib., ib.. ib. I lavori interni di pittura furono

opera di Stefano Longo, Raimondo Reateilino, Francesco

Caioli, Sebastiano Galeotti, Michele Antonio Milocco, Preti

Antonio Posso, Giovanni Fabbiano. La tappezzeria dei pal­

chi fu di cuoio dorato; la diaegnarono Ignazio Lavone e

Andrea Roero. L e « portiere di panno roaao ornate con

galloni gialli », poate all'ingresso del teatro furono prov­

viste dal tappezziere Lauro. La apesa compleaaiva ammontò

ad ottocento ventiduemila seicentoaei lire, cinque aoldi e

un denaro, coai spese :

anno 1738:

184 666

16 a.

Il den.

.

1739.

320 648

12 a.

8 den.

>

1740:

210 551

6 a.

Il den.

.

1741:

106 732

8 a.

7 den.

TotoU

822

606

7 1

I den.

(95) Il nuovo Testtro Regio di Torino apertosi nel l’anno

MDCCXL. Disegno del Conte Benedetto A lfieri, Gentil

uomo di Camera e primo architetto di S . M. hi Torino

nella Stamperia MDCCXL. Tav. II, eoa testo.

(96) Ib.. ib.. ib.. ib.

(97)

L

a l a n d c

.

Vopage

en

Italie

Yverdun 1769, v. I.

p.

92

(98) A rch. di St. di Torino.