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tolata « La
vittoria d'imenèo
» , fu 1 abate
Giuseppe Bartoli, prescelto dal Re a pre
ferenza del Metastasio, suggerito da ll’ Im
presa. Due circostanze meritano di essere
rilevate a proposito di questa brevissima
stagione : 11 noto Casanova, che fu in quei
tempi a Torino, ove, egli dice :
Je trou-
vai tout également beau, la ville, la Cour,
le Theatre et le femmes
(109), soggiunge
ancora :
Je vis
sur
la scène VA strua et
Caffariello, ces deux superbes vois et je
vis danser la Geoffroy, que un danseaur
très honnète, nommé Boudin épousa dans
ce mème temps
(111). Preme di rettificare,
che da documenti e dallo stesso libretto ap
pare, che la prima ballerina durante questa
slagione non fu la Louise Geffroy, andata
sposa al Boudin, ma la Aubry, e il primo
ballerino fu Bartolomeo Lamy. Cade quindi
r affermazione del famigerato avventuriero
veneto. Quanto a l l ’Astrua e a l Caffariello
sta benissimo, che si trovassero riuniti a can
tare la musica, che per questa azione melo-
drammatica aveva composto Baldassarre
Galuppi, detto il Buranello. Avvenne anzi
in questa congiuntura un curioso caso. I
due valentissimi artisti si erano g ià trovati a
cantare insieme sul teatro San Carlo di Na
poli alcuni anni innanzi, ma pare, che fra
essi esistesse qualche ruggine a cagione di
un brutto tiro, che il Caffariello aveva fatto
a lla cantante piemontese neH\4 n/igona del-
l ’Hasse, nella quale allora agivano. Il musi
co improvvisamente aveva mutato la musica
del pezzo, ma l ’Astrua, benché colta di sor
presa, si era tratta d'impegno nel miglior
modo possibile. Nella seconda ripresa il mu
sico aveva introdotto nuove modificazioni
tutte a contrattempo, sincopate, anticipan
dole di una battuta. L’Astrua, che doveva
rispondere, rimase impacciata, tanto più
che l ’altro le batteva ostentatamente il tem
po colla mano per confonderla. Il pubblico,
che gremiva i palchi e la platea, accortosi
dello scandalo fece rumore. Lo scherzo
di cattivo genere valse a l musico l ’arresto e
un po’ di prigione (110). Quando si trattò
di venire a Torino, forse i due musici non
si erano ritrovati più, il Caffariello temendo
qualche rappresaglia per parte d e ll’Astrua
e dei suoi compatrioti, si fece dare dal Car
dinale Albani una commendatizia pel pri
mo ministro, marchese del Carretto di Gor-
zegno, confidando che il patrocinio di tanto
personaggio gli avrebbe giovato per sa lva
guardarlo da una vendetta, che non era
compresa nel programma dei festeggia
menti (111).
Nel
Giornale di Torino
troviamo una lun
ga descrizione de lla serata detta di ga la , che
ebbe luogo il sette giugno dello stesso an
no (112). Sul palcoscenico prestavano ser
vizio la banda dei dragoni e quella del reg
gimento Saluzzo Fanteria.
(I09| F.
CASANOVA,
Mémoire.
Paris Flammarion, v. 2, c. X.
La Geoffroy. che il Casanova dice aver veduto a ballare ’.n
ques'a occasione al teatro Regio, non era allora in Torino.
Tanto per la verità.
(HO) Cfr. Croce, /
Teatri di Napoli.
(111) «
lll.m o el E cc mo Signore. • Portando»i cotta a
a cantare nel R. Teatro il celebre
virtuoso
Caffarello mi
permetta V . E. ch 'io lo raccomandi con la maggiore effi
cacia alla Sua Autorevole protezione e che la tupplichi a
volergliela
benignamente
accordare in ogni di lui occor
renza. Il detto virtuoso è ben noto per la tua perizia ed
eccellenza nel canto ed io lo riguardo con dittinta parzia
lità, onde alle altre grazie da V . E. compartitemi aggiun-
gnerò quelle chi
m
degnerà ditpentare al medemmo
in
ri
guardo
mio. E con viva ambizione di corritponderle alla
benignità dell’E. V . nell'adempimento de’ tuoi riveriti co
mandi me ne auguro con frequenza l’onore e col
so/ilo
pieno ritpetto bacio a ll'E . V . di vero cuore le mani.
D i V . E.
Servitore vero di
tatto cuore:
A
l e s s a n d r o
Card.
A
l b a n i
.
Roma, 29 ap rile 1750».
A rch. di St. di Torino. Lett. Ministri Roma. U Cardi
nale Albani al Ministro. 29 apr. 1750.
(112) ■ ...A lle ore otto della sera (7 giugno) portossi la
Corte al Regio Teatro per «entirvi la festa intitolata
V it
toria d'imeneo,
che per la prim a volta rappresentavasi.
Tutte le sale e gallerie dei Reali appartamenti furono
nuovamente illuminate, come pare la galleria detta del
teatro, lungo di cui eransi con bell'ordine disposte su
braccia dorate molte candele.
}
630 {