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mi, grotteschi, terza coppia, ballerini nei

sempre però ne era scelto opportunamente

concerti e figuranti » . Dei due balli

La festa

il campo dell’ esperimento. Un biglietto,

di Marli

e il

Torneo di Filippo Augusto alla

che il conte Malines, gran ciambellano di

Regina Bianca

è dato anche l ’elenco dei

Su a Maestà il diciassette dicembre del 1778

personaggi.

dirigeva per volere Sovrano ai Direttori del

Una lettera di questo stesso anno del con-

teatro Regio, ci dimostra fin dove qualcuno

tvi Cartos, governatore di Casale, a l Mini-

credeva d i arrivare. Giunse inf itti agli orec-

stro (125) ci pone in condizione di conoscere

chi del re Vittorio Amedeo III la voce, che

a quali norme dovessero sottostare gli Israe-

certe persone, che brigavano per ottenere

liti che desiderassero in quel tempo di an-

un palco a l teatro Regio, si facessero lecito

dare a teatro. Credo bene di accennar-

poi di trafficarlo a loro vantaggio esclusivo,

le ; perchè poco note ed assai curiose,

rivendendolo seralmente. Altri, in certe

Sembra adunque, che i sindaci della Uni-

sere, in cu i a cagione di feste da ballo, o di

niversità israelita d ’accordo col condut- ' a ltre circostanze non intervenivano a teatro,

tore della compagnia comica, che agiva in

lo regalavano ai parrucchieri, sarti, ecc., a

quella città, avessero presentato una rispet-

titolo d ’elemosina, che viceversa, pare, si

tosa istanza, perchè ai figli d ’ Israele fosse

convertisse in lucro. 11 biglietto del conte

permesso di recarsi allo spettacolo, come

Malines dice veramente una frase più v i­

si tollerava a Torino, e in Alessandria e

brata e parla addirittura «

de ll enorme

usu­

a itTove, in derogazione da quanto era vie-

ra chi si commette » .

tato dalle Regie Costituzioni. L ’alto impie-

U

Re volle, che a ll’atto della consegna

gato, che non aveva ordini in proposito, ne

de lle chiavi pei

imminente stagione la

provocò da Torino. Gli fu risposto, che Sua

Società Impresaria facesse nota a i palchet-

Maestà non dissentiva dall'accordare agli

tisti la sua disapprovazione per simile mer-

lsraeliti casalesi la licenza, d i cui g ià fruì- cimonio e la sua volontà precisa d i privare

vano i loro correligionari in Torino e in della proprietà dei palchi, quanti commet-

Alessandria. Chi voleva godere della licen- tessero sim ili atti, non solo, ma anche di

za, doveva presentarsi personalmente a ll’uf-

castigare prontamente i loro complici,

ficio di Vicariato, il quale la concedeva a

| passaggi per Torino di vari sovrani e

coloro, che fissero ricosciuti come non capa- principi, che specialmente nella prima par-

ci di farne abuso. A lla fine dello spettacolo te d e l decennio 1780-1790 furono abbastan-

però dovevano recarsi direttamente a lle loro za numerosi, dettero sempre luogo a rap-

case nel Ghetto, sotto la vigilanza d i qual- presentazioni straordinarie, alle quali si

che sbirro, onde non avvenisse, che sotto provvedeva, quando il tempo lo permette­

r l e pretesto si recassero a fare negozi, op- va, co l solito lusso, degno del teatro. Due

pure in altri luoghi della città. 1 nomi di volte però si dovette lottare colla ristrettez-

coloro, ai quali era concessa tale licenza, » e fu nel 1783 in occasione della venuta

dovevano essere descritti su apposito regi- in Torino degli Arciduchi Ferdinando e

8tro*

Beatrice d ’Austria, residenti in Milano, e nel

Che in vicinanza de lla Rivoluzione, dalla 1785

m

onore del re Ferdinando IV delle

quale doveva uscire la proclamazione del Due Sicilie e della regina Maria Carolina,

principio dei diritti d e ll’ uomo, apparissero

qua e là certe velleità di emancipazione, è

(l25) M

( Tonno L «. p-toUn 4

cosa che si comprende benissimo, ma non

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14

maggio

1770.

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