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in seguito, la così detta
Corona
doveva es
sere ben poco rispettata dai frequentatori del
teatro Regio. V i si transitava per le antica
mere liberamente, sì da padroni che da ser
vitori, che da altre persone. Tutti si face
vano lecito di sedervisi ed anche, insinuava
la relazione, d i farvi atti contrari a lla d ign i
tà del luogo.
La febbre innovatrice del Piacenza anda
va assai più in là e involgeva anche la sce
nografia. Sembra infatti, che volesse fare
tabula rasa
d e lla gloriosa scuola scenogra
fica dei G alliari. I Sevesi e i Vacca, che vi
appartenevano, erano da licenziarsi e da
sostituirsi col Bagnasacchi, il quale verreb
be ad avere il titolo di
Regio Pittore di Ar
chitettura.
Il Piacenza suggeriva anche la
costituzione di un Regio Macchinista T ea
trale.
Per ultimo eg li proponeva, che i composi
tori dei balli venissero richiamati a ll'an tico
sistema d e ll’unità d'invenzione. Le panto
mime frazionate in cento parti, con nume
rosi cambiamenti di scena, spesso noiose,
con azioni appassionate, non di rado trop
po espressive, suggeriva, che venissero la
sciate in disparte (131).
La lunga tiritera del Piacenza lasciò in
gran parte il tempo, che aveva trovato. A p
pena si ebberp da notare due piccoli ordini
del Governo relativi a lla tranquillità e a lla
serenità degli spettacoli in genere e a l ri
spetto dovuto a lla proprietà dei palchetti,
che da qualche tempo era meno osservato.
Siccome la data dei due documenti, il due
settembre del 1797, coincideva coll’apertura
del teatro Carignano per la consueta sta
gione autunnale di opera comica, così si la
sciava supporre, che i provvedimenti non
fossero specialmente diretti a l solo teatro Re
gio. Per questo tuttavia fu deliberato l ’au
mento delle sentinelle (132) n e ll’interno del
teatro e lo stabilimento di un posto d i guar
d ia formato con quattro soldati ed un sot
tufficiale che di notte dovevano stare sotto
la Corona colla consegna di vigilare, onde
durante la notte non avvenisse, che qualche
persona d i male intenzioni cercasse d i dan
neggiare in qualche modo l ’edificio, o il
teatro.
La nobile Società dei Cavalieri da tempo
aveva scelto per soggetto del secondo melo
dramma de lla stagione
l’Oreste e Pilade.
A l l ’ultimo si pensò bene di mutare il divi
samente, riputai. , wue convenisse meglio
lasciare in disparte un tale soggetto. S i giu
dicò più opportuno pei tempi, che corre
vano, di cercare qualche cosa, che servisse
meglio a raddolcire i costumi e si fece pone
in musica dall'O ttani un 'altra volta
La cle
menza di Tito.
,r
.. v
(Continua)
S .
C O R D E R O DI P A M P A R A T O
(131) Ib., ib., ib., ib.
(132) Ordine del... 1797. V nota n. 100.
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