

E
ticolarmente unito gli alpini ai fratelli tren
tini.
« Anch’essi, come noi, nati e cresciuti su
per la montagna, anch essi, come noi, abi
tuati a guardare in faccia il pericolo, a vin
cere colla calma e colla pazienza le forze
brute della natura, anch’essi, come noi,
adusati a studiare ed amare di amore puris
simo la montagna e a trovarvi ragioni di
vita e di pensiero, i fratelli trentini erano
anche prima che la guerra scoppiasse, alpini
di spirito e di corpo; e se consideravano
tutti gli italiani come loro fratelli, tra questi
gli alpini erano indubbiamente i prediletti.
« Il X alpini (così venne battezzata dalla
Maestà del Re, proprio nella città di Batti
sti, la nostra Associazione), che nel 1919
aveva sventolato il tricolore per le vie e per
le piazze d 'Italia, che nel 1920 aveva inciso
sul cippo commemorativo dell Ortigara la
semplice grande frase « per non dimenti
care », non ha dimenticato. E la nostra Se
zione — soggiunse l’oratore — ha voluto
che anche a Torino, dove Battisti aveva per
parecchio tempo soggiornato e dove aveva
svolta la sua propaganda incitatrice, sorges
se un monumento a Lui dedicato ».
Quindi il generale Etna ringraziò il Po
destà per rappoggio dato alla iniziativa, e
con ispirate parole concluse il suo dire con
segnando alla Città il Monumento.
Prende quindi la parola il Podestà di To
rino :
«
Altezza Reale,
« La Vostra Augusta presenza a questa
cerimonia, che concreta e consacra pure tra
noi l ’omaggio imperituro del Piemonte a
Cesare Battisti, ci è sommamente preziosa e
cara : Torino, culla degli Alpini, ove la glo
riosa Arma maturò i suoi più radiosi fasti,
Ve ne ringrazia profondamente.
« Altezza Reale, Eccellenze, Signori,
« Il pensiero riconoscente di questa città
si rivolge pure a S. E. il Primo Ministro, che
nel Suo alto apprezzamento del significato
e della importanza di ques:o rito, si è com
piaciuto di delegare a rappresentarlo lo stes
so Ministro della Guerra S. E. il ge erale
(«azzera. Al Ministro, che è nobile figura
di Soldato particolarmente caro ai torinesi
perchè figlio della nostra terra, porgo il mio
più deferente saluto.
« Il monumento, che oggi inauguriamo e
prendiamo in consegna a nome della città di
Torino, perchè stia ad esaltare nei secoli,
tra le mura della nostra città, ^a purissima
memoria dell’Eroe, sorge per fraterna col
laborazione della Sezione di Trento colla
Sezione di Torino dell’Associazione Nazio
nale Alpini presieduti
1 glorioso sol
dato ed illustre alpino che è S. E. il gene
rale Etna. E l ’opera è stata concepita ed
attuata da un valoroso artista alpino, lo scul
tore Canavotto, che vi ha trasfuso la sua
anima ed il suo affetto di antico camerata
dell’Eroe.
« E Torino è fiera e riconoscente di ac
cogliere il dono preziosissimo che circon
derà di devota venerazione, fra queste aiuo
le, su queste stesse zolle, vicino a queste
mura vetuste che conobbero il sacrificio di
Pietro Micca e che sono di per sè stesse un
sacrario di fulgide memorie.
« Oggi più che mai Torino ricorda il Mar
tire, quando nel dicembre del 1914, già pro
scritto e transfugo dalle odiate insegne im
periali, venne qui con Mario Sterle e Gio
vanni Borelli a portare l ’ultima speranza e
l’ultima disperazione delle terre irredente ; a
dire della truce oppressione austriaca, della
ansiosa attesa dei suoi fratelli doloranti, del
l ’indeclinabile supremo dovere degli Italiani
di non lasciar trascorrere l'attimo fuggente
e di non deludere le secolari speranze.
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