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mente italiana e dovuta alla mente geniale

di Vittorino dei Rambaldoni da Feltre, de-

vesi considerare un ’alta istituzione igienica

educativa ed un vero efficace complemento

della colonia. Scuole a ll’aperto furono im­

piantate a ll’estero ed in Italia (Bergamo,

Bologna, Genova, Milano, Padova, Paler­

mo, Roma, Siena, Verona) con criterii vari

e limiti più o meno ampi.

Torino possiede la scuola all’aperto di

Villa Genero, che funziona dal 1917, sol­

tanto però nei tre mesi di aprile, maggio,

giugno ; la scuola ha sede in una vasta pro­

prietà amenissima, sulle colline, tra boschi

e fratti, giardini e frutteti. Il Comune, al

fine di aumentare la sua potenzialità, ha

deliberato di ampliare e di meglio sistemare

gli attuali locali della Villa Genero per far­

ne una grande scuola a ll’aperto

perma­

nente.

Altre scuole a ll’aperto di Torino sono

quelle funzionanti fin dal 1914 presso la

Colonia Profilattica « Principessa Laetitia »

a Lucento, fondata dalla Crociata contro la

tubercolosi.

Nel 1925 poi, il Comune apriva la prima

Colonia scolastica marina invernale; essa

ebbe dapprima sede a Finalpia presso l’O-

spizio Cremasco; ora da due anni ha sede

in Loano, nel magnifico edificio apposita­

mente costruito dal Comune di Torino in

onore dei Sovrani : i piccoli ospiti della Co­

lonia invernale furono in media, ogni anno,

un centinaio. Nell’anno scolastico 1929-30

la Colonia invernale si trasformerà in una

vera grande scuola a ll’aperto, ospitando 200

fanciulli delle nostre scuole dal novembre

al giugno, cioè per la quasi intera durata

dell’anno scolastico.

Così operando il Comune di Torino os­

serverà e valorizzerà le norme con enute

nella legge, che fu detta fascistissima, per

la protezione e assistenza della maternità e

infanzia, contribuendo grandemente in tal

modo a salvare le piccole esistenze umane

e ad accrescere il capitale vivente, la ric­

chezza cioè più preziosa della Patria.

Nelle fastose sale di Palazzo Madama,

presenti le autorità cittadine, il Podestà of­

friva, nel pomeriggio del 25 settembre, ai

numerosi congressisti, un signorile ricevi­

mento. Il conte Paolo di Revel porgeva loro

il saluto cordiale dell

li Torino, lieta

di aver ospitato tanti studiosi, che con pro­

fonda passione si dedicano alla cura del più

caro ed importante patrimonio nazionale :

la salute del bambino e chiudeva il suo dire

elevando un pensiero di omaggio alla Mae­

stà del Re e del Duce.

A nome dei congressisti gli rispondeva il

nuovo presidente della Società di pediatria,

prof. Cattaneo, che esprimeva calorosamen­

te il fervido ringraziamento di tutti per le

affettuose accoglienze avute in Torino, che

tanta cura ha per l’infanzia e la fanciul­

lezza.