

giorno la sua battaglia, fu per l'Italia un ba
luardo ed una mèta, oggi, povera sempre,
ma libera e compatta, il suo posto non
cede...
« Ora che la luce di Roma direttamente
ci illumina, ci esalta, ci sprona ; oggi che per
raggiungere le grandi mète segnate dal Duce
si deve saper soffrire, lavorare, tacere, Tren
to non vuole essere seconda a nessuno.
«Fu la
costante;
lo sarà ancora e le genti
la chiameranno
la fedele !
».
Ripetuti applausi e grida di evviva accol
sero le parole del console Lareher.
Il
Principe Umberto depose quindi una
corona di alloro ai piedi del monumento, in
sieme alle altre offerte dalla città di Torino,
dalla città di Trento e dagli Alpini. Il gesto
dell'augusto Personaggio suscitò fra tutti i
presenti il più vivo entusiasmo.
Nella mattinata stessa gli Alpini si reca
rono in corteo alla caserma Monte N- ro, al
Rubatto, per rendere omaggio al 3" reggi
mento; e nel pomeriggio, dopo il rancio
consumato al Valentino, salirono in devo
to pellegrinaggio al Parco della Rimem
branza.
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