

Piemontese divenne Nazionale, fu la precorritrice e
la depositaria dello spirito di unità ed indipendenza.
L'instancabile e brillante Comando del Reggimento,
che ha quale Comandante il facondo e valoroso Ge
nerale comm. Adolfo Or«ini ed a Vice-Comandante
l'illustre Generale marchese Roberto Pucci, Sena
tore del Regno, e per aiutante il Maggiore Caranas,
seppe magistralmente organizzare questa grande e
simpaticissima adunata che riuscì una vera e geniale
manifestazione di alto patriottismo, avente l'intento
di mantenere vive le antiche e superbe tradizioni
dell'Arma, cementare i vincoli del più schietto ca
meratismo ed acuire quel mirabile sen-o di solida
rietà di spiriti e di intenti che ha profonde radici
negli animi gentili e nei cuori generosi.
Il rivedersi dopo lungo spazio di tempo, rilevante
distanza e varietà di luoghi in un ambiente saturo
di elevato patriottismo, suggestivo e signorilmente
ospitale, quale venne offerto dalla Città di Torino,
il poter rievocare scene, epis<»di e figure del tempo
trascorso sotto le armi, narrare le vicende perdo
nali che ne seguirono e quelle che intercorsero du
rante la vita civile, riallacciare l'intimità del pas
sato e trasmettere le confidenze del presente e le
speranze dell'avvenire, costituisce non solo un fatto
di notevole importanza, ma quasi un bisogno dello
spirito, un sollievo dell'animo, una soddisfazione
del cuore.
\‘ha di più ancora, poiché la guerra, colle sue ec
cezionali esigenze e svariate avventure, ha talora
diviso e talora unito commilitoni di \aria origine,
di diversa natura, di lontani o vicini paesi, oppure
ha separato amici di antica data e di fervido affetto,
sicché i ricordi affluiscono vivi e palpitanti e matu
rano i giudizi vagliati dal tempo, mentre gli episodi
di quella vita strana, movimentata e pericolosa, af
fiorano alla mente e fioriscono nella riattivata me
moria con abbondante ricchezza di particolari e
briosa vivacità di colorito.
Chi non ha vissuto in questo ambiente pieno di poe
tico entusiasmo, di fervida energia c di nobile pas
sione, non può comprendere completamente per
quale fenomeno psichico si compia la fusione spi
rituale di tanti animi in un animo solo che é quello
della Patria!
L'Arma di Cavalleria per sua natpra, per la prorta
esplicazione delle molteplici sue facoltà, per la sua
istoria così ricca di epici e drammatici avvenimenti
e più che tutto per l'ardimento di cui é la vera
espressione, diviene la più adatta a mantenere sem
pre acceso e fiorente qucH'elevatissimo sentimento
che
prima
e p iù ancora del regolamento fu compreso
perfettamente
dall'anima del soldato
e
definito c spi
rito
di corpo », virtù
questa
di cui assieme a
quella
ddl'ardimento
i
Reggimenti della nostra Cavalleria
formarono un vere cullo generoso, atavico c gentile.
M
Torino nei giorni del raduno vide affluire in ben
sei tradotte provenienti dai p iù lontani centri d 'I
talia, ove già erano affluiti da città e da villaggi,
quasi dieci migliaia di convenuti, vecchi e giovani
cavalieri di tutte le classi, distretti e reggimenti,
uniti fra loro in una affettuosa fraternità, recando
molti di essi perfino la famiglia, affinché mogli, fi
gli, parenti ed anche amici e simpatizzanti potessero
partecipare alla loro gioia serena ed ai patriottici
sentimenti dai quali erano pervasi, e Torino, sem
pre signorilmente ospitale, li accolse festosamente
e fraternamente.
Già dal 25 aprile l'antico ma sempre giovane Reg
gimento « Nizza » aveva celebrato con severa solen
nità la cerimonia del giuramento degli Ufficiali di
nuo\a nomina e dei Dragoni dell'ultima classe e nel
la circostanza erano stati inaugurati i busti delle due
Medaglie d'Oro Tenente marchese Lapo Nicolini e
Sottotenente Francesco Azzi, caduti sul campo del
l'onore, il primo nella grande guerra ed il secondo
in Africa Orientale; cerimonia eminentemente sug
gestiva e di nobilissimo significato, seguita dall'i-
naugurazione delle sale del Museo ove gelosamente
si custodiscono i preziosi ricordi che fanno pensare
ai 250 anni di vita eroica di questo storico Reggi
mento.
('olle tradotte giun-ero anche il Vessillo reggimen
tale. gli Stendardi, le Colonnelle ed i guidoni di
tutti i Gruppi e Squadroni che furono momentanea
mente depositati nella Saletta Reale ove prestava
servizio un drappello di Dragoni del « Nizza » e
do\c al posto d'onore fu collocato il Medagliere
dell’ \rma. Successivamente le gloriose in-egne ven
nero rile\ate dai rispettivi alfieri ed allora si formò
un immenso corteo che, preceduto dalla fanfara,
dal Comandante del Reggimento, Generali dell'Ar*
ma ed Autorità e seguito da una scorta d'onore di
Dragoni, da piazza Carlo Felice si recò a piazza
Castello. Quivi il Direttore dell*Armeria Reale, Ge
nerale di Cavalleria Conte Merli Miglietli di Castel
letto, Aiutante onorario di Campo di Sua Maestà,
unitamente ai suoi funzionari, ricevette, per inca
rico di S. M. il Re Imperatore, le insegne stesse
nella magnifica galleria Boumont pronunciando no
bili ed incisive parole di circostanza, c le fece col
locare molto opportunamente fra le due file delle
splendide armature equestri e fra i preziosissimi
cimeli ivi gelosamente custoditi.
Il Generale Conte Merli volle
poi
che il ricco me
dagliere. che conta ben 67 croci ddl'Ordine Mili
tare di Savoia e 55 Medaglie d'Oro, nonché lo sten*
dardo reggimentale fossero collocati, a titolo di spe
ciale onore, nella sala detta « La Rotonda » e pre
cisamente ai lati del cavallo imbalsamato del m
Cario Alberto, e Favorite a, che fu dal Sm aaf