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pericolo di incendi e di furti, decise di affidare la

vigilanza alle Guardie municipali, facendo ri­

chiesta al Comune di 60 agenti e dichiarandosi

disposto a rimborsarne la spesa.

Nel settembre 1910 fu pertanto approvata l’as­

sunzione in servizio provvisorio di 60 guardie.

Allo scopo di inquadrare i nuovi uomini e quelli

aumentati con precedenti provvedimenti, la Giunta

municipale, con deliberazione in data 8 ottobre

1910, ratificata dal Consiglio comunale il mese

appresso, modificava l’organico dei graduati fis­

sandolo nella misura seguente:

1 Comandante; 1 Ispettore vice-comandante;

5 Ispettori; 14 Marescialli; 27 Brigadieri; 32 Via

Brigadieri; 60 Guardie scelte.

Chiusasi l’Esposizione del 1911, il Consiglio

Comunale volle premiare quegli Agenti che, as­

sunti provvisoriamente, avevano servito per oltre

un anno con puntualità e zelo; e, anche per ren­

dere possibile l’attuazione della progettata aper­

tura di due nuove sezioni, una in Borgo S. Paolo,

l’altra in Borgo Rossini, deliberò, in data 6 marzo

1912, di portare a 420 il numero degli Agenti dei

Corpo mantenendo inalterata la pianta dei graduati.

D A L C O N F L I T T O M O N D I A L E A D O G G I

LE GUARD IE MUNICIPALI NELLA GRANDE GUERRA 1915-18

e

Durante la Grande Guerra che doveva portare

all’Italia Trento, Trieste, l’Istria e le altre terre

italiche ancora irredente, le Guardie Municipali

di Torino richiamate alle armi seppero magnifi­

camente combattere riconfermando anche nelle

file dell’Esercito Vittorioso quelle magnifiche doti

di rigido senso del dovere e di mirabile disciplina

che avevano apprese alla severa scuola del Corpo

cui provenivano. Centocinquanta Agenti ebbero

l’onore di vestire il grigioverde. Di questi, sette

caddero gloriosamente sul campo dell’onore. Ne

segnamo qui i nomi ad imperitura memoria

i° Strona Luigi, nato ad Asti nel 1886,

morto nel 1915.

2° Bertolino Luigi, nato a Chivasso nel 1886,

morto nel 1915.

30 Casetta Giovanni, nato a Monta d’Alba

nel 1883, morto nel 1916.

40 Bonino Domenico, nato a La Cassa nel

1886, morto nel 1916.

50 Guamero Paolo, nato a Castagneto nel

1887, morto nel 1916.

6° Miola Carlo, nato a Torino nel 1886,

morto nel 1917.

70 Ravina Eugenio, nato a Levice nel 1883,

morto nel 1917.

Degli altri un agente consegui il grado di capi­

tano; uno il grado di tenente; uno quello di sotto-

tenente; due quello di maresciallo; dieci quello

di sergente maggiore e ventotto quello di sergente.

Tre ritornarono mutilati e due contrassero infer­

mità che li resero inabili a continuare il servizio

nel Corpo. E la tradizione di valore e di amor

patrio così superbamente affermata dalle Guardie

civiche di Torino durante la Grande Guerra con­

tinuò a dar fulgide prove ed esempi nella guerra

nostra in A. O. I., in quella di Spagna e ancora con­

tinua oggi, nella guerra presente.

Settanta furono infatti le Guardie civiche di

Torino combattenti in A. O. I., ed in Spagna.

Ventiquattro Agenti chiesero, tra il 1915 e il

1940, di partire volontari. Le benemerenze mili­

tari e civili del Corpo risultano del resto chiara­

mente dal quadro più avanti pubblicato.

CONTINUO SVILUPPO DEL «CORPO»

Dopo il 1914, la forza organica del Corpo non

fu mai aumentata proporzionalmente ai bisogni

derivanti dal rapido sviluppo del traffico, dell’edi­

lizia, deU’industria, del commercio e di quello

demografico; per contro, si moltiplicarono le in­

combenze degli Agenti, anche per le nuove ed

importanti leggi e gli speciali regolamenti, la cui

applicazione fu affidata alle Guardie municipali.

Verso la fine deH’anno 1921 il Comandante del

Corpo, non avendo potuto ottenere un aumento

di personale, propose aH’Amministrazione la sop­

pressione di quattro Sezioni, ripromettendosi una

maggiore disponibilità di personale.

Il provvedimento richiesto entrò in vigore

il

i° aprile 1922 e permise, fra l’altro, di rinforzare

convenientemente il già preesistente ma troppo

esiguo numero dei ciclisti. Loi 1922 intatti si potè

finalmente organizzare una

«squadra»

che,

alle

dipendenze di un graduato, ebbe l’incarico

di