

Su proposta del Comando gli Agenti vennero,
nell’anno 1928, dotati dei seguenti indumenti in
vernali: scarpe pesanti, tipo montagna, foderate di
pelliccia; guanti pesanti di pelle foderati di pel
liccia; fodera di pelo di cammello da portarsi sotto
l’impermeabile; fodera di tela cerata per l’elmetto,
stivali di gomma.
Più grave ancora difendere gli Agenti dall’ec
cessivo calore nei mesi estivi.
Non sembrando conveniente adottare un tipo
di uniforme di panno bleu-nero più leggero, venne
studiato un tipo di divisa in tela kaki con elmetto
tipo coloniale, dello stesso colore.
L’innovazione fu applicata nell’estate dell’anno
1929, con piena soddisfazione degli Agenti. Per
rendere la divisa estiva dei segnalatori più elegante,
vennero sostituiti i gambali, le scarpe e i cinturoni
neri con altri di colore giallo scuro.
* * *
Il
crescente sviluppo del nuoto tra la gioventù,
radunava nei mesi estivi imponenti folle di ba
gnanti sulle rive dei fiumi e dei torrenti che ba
gnano la Città.
Molte disgrazie, dovute ad imprudenza od im
perizia, suggerirono al Comando del Corpo di
intensificare la vigilanza e di impedire i bagni nelle
località ritenute pericolose. Occorrevano però mezzi
e personale specializzato.
Il
corso di educazione fisica fornì il primo
nucleo di abili Agenti nuotatori addestrati al sal
vataggio, i quali ebbero più volte occasione di
contendere vittoriosamente alla morte tante giovani
esistenze.
La Squadra di vigilanza sul Po, che annovera
tra i suoi compiti anche la disciplina del movi
mento delle imbarcazioni da nolo ed il servizio di
repressione della pesca clandestina, fu dotata verso
la fine del 1929 di due motoscafi che vengono im
piegati unitamente alle imbarcazioni a remi, per
la vigilanza sui bagnanti e nelle manifestazioni
di canotaggio.
Gli Agenti addetti alla Squadra furono muniti
di uno speciale equipaggiamento, particolarmente
adatto allo speciale servizio: berretto alla mari
nara con nastro di seta nera recante la scritta
« Vigile Urbano >; maglia di lana bianca con la
scritti : Vigile Urbano * r ii
ralroni
lunghi di tela; scarpe di tela bianca con suola di
gomma.
DI ARIANO DI PUGLIA
Il
terribile terremoto che sconvolse e distrusse
molti paesi nella zona del Vulture, richiamò nella
regione molte squadre di volontari che nobilmente
gareggiarono per portare tutto l’aiuto possibile ai
superstiti, e per compiere l’opera pietosa di estrarre
i cadaveri dalle macerie.
I Corpi Armati di Torino sentirono, come
sempre, il dovere di essere presenti laddove era
necessaria una prova di umana solidarietà.
II 27 luglio 1930 un nucleo di Guardie civiche
volontarie si unì alla Squadra di Pompieri, e partì
con essa per Ariano di Puglia, per portare il suo
aiuto nelle opere di soccorso, meritandosi la
riconoscenza di quelle popolazioni ed il seguente
encomio del Podestà:
« Signor Comandante del Corpo delle Guardie
Municipali,
«Mi è stato segnalato che i 6 Agenti di polizia
municipali inviati nella zona di Ariano di Puglia
si sono colà prodigati nelle pericolose operazioni
di
d
'ione e puntellamene che si rendevano
indispensabili per garantire la pubblica inco
lumità.
« Prego la S. V. di portare a conoscenza di tutti
i componenti del Corpo il mio particolare encomio
per l’opera svolta con spirito di abnegazione dai
predetti Agenti recatisi nelle terre funestate dal
terremoto.
« Con distinta considerazione.
Il
Podestà
« T
haon
di
R
evel
».
NUOVI ACQUARTIERAMENTI
Salvo una breve permanenza presso la Caserma
dei Pompieri, nel periodo in cui il Comandante
Giusto tenne la direzione dei due Corpi, il Comando
delle Guardie municipali ebbe sempre sede nel
Palazzo Civico, prima nei locali a piano terreno di
via Bellezia n. 6, ora occupati dalla Divisione
Tasse, e quindi al piano terreno, nel cortile
centrale.
Con l’aumento del lavoro amministrativo sorse
la necessità di adibire ai lavori di scritturazione
un maggior numero di Agenti, i quali non pote
rono trovare posto nelle poche camere disponibili.
I quattro Ispettori erano costretti
a
riunirsi in
un
unico ufficio; l’archivio del Corpo, per
mancanza