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LA REAL CAPPELLA DELLA S. SINDONE

(Continociione

dall'art. di

pog.

5 del n. IO)

Serrata tra le moli del Duomo e del Palazzo

Reale, la Cappella emerge su di esse a prender

luce con tutta la sua zona superiore. Risaltano

all’esterno le gran vetrate poste in corrispondenza

degli arconi del tamburo, il quale seguendone la

curva termina ondulato; là sopra ecco gli archi

meridiani, fra cui entro sì breve altezza si intrec­

ciano le sei sovrapposte serie di archi che creano

neH’interno l’altissimo tronco di cono; ecco la lan­

terna illuminante il cielo della Colomba; e infine,

al di sopra di una serie di tre restringentisi rulli,

una cuspide acuta in cui si vedon sovrapposte tre

serie di finestrelle cieche: forme inusitate ed affa­

scinanti! Ben lontani siamo in questo tamburo

dalla tipica forma cilindrica, coi fìnestroni che

s’aprono entro i campi creati dal ritmo di un

Ordine dominatore, a ritti regolarmente spaziati

sorreggenti la ininterrotta trabeazione. Qui i fine-

stroni, saldi nella pura incorniciatura di pietra

bianca, son tanto cresciuti che col loro arco son

penetrati in pieno nella zona della trabeazione:

all’incontro coll’incomiciature dei fìnestroni, l'ar­

chitrave si

è

spezzato, e mentre esso si mantiene

orizzontale nei tratti fra arco ed arco, a quelli

poi d’un subito aderisce sì da seguirne in pieno

la curva; in corrispondenza degli archi il fregio

è sparito; la cornice ha preso un ampio andamento

ondulato. E questi prepotenti fìnestroni si impon­

gono all’Ordine non solo, come or s’è visto, nel

senso dell’altezza, chè anche ai loro lati essi han

tirato in avanti le lesene e su di esse han ripie­

gato verso di sè la cornice. Qui dunque sono i

fìnestroni che dominano in pieno suU’Ordine: e

così ampliati dalla grande incorniciatura che del-

l’Ordine si son fatti, lungi dal mostrarsi come

semplici aperture nella superfìcie di un compatto

tamburi ^ 'on essi stessi formarlo, così accostati

in cerchio ed unificati nell’ondulamento della cor-