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tia. e guardava attorno a sé il suo pubblico come per

ringraziarlo. La curiotità lo iuduceva poi a delle

.«otte. Le belle \e tr in e In interessavano: lo intere.*-

«avallo specialmente le ed icole dei giornali dove vi

erano illustrazioni ehe richiamavano la Mia atten­

zione. La gente ti domandava «e effettivamente quel

bestione riii'c i'te a comprendere : te in quel tuo

minutcolo cervello non ti svolgeste, tia pure in for­

ma primitiva, come avviene in un bimbo di pochi

anni, un ragionamento. In quetto campo anche le

indagini della scienza non giungono a dare una cer­

tezza matematica attolu la: certo ti è che nel vedere

Camillo agire come agi»ce un piccolo himho. la

fo lla . che è tempre t e n ib il e a tutto ciò che ti

presenta sotto l'aspetto di un fenomeno, era cntu-

tiasta di Camillo.

Molta di quetta gente l'aveva già ammirato nei

film: « Luciano p ilo ta» • « I balenieri dell'A tlan ­

tico » • « Chiaro di luna » e « Frenesia ». Aveva

avuto coti una prova delle sue doti fotogeniche, d e l­

la tua incomparabile brav ura e agilità, della espres-

sività della tua maschera. Fppure era allora a ll'in i­

zio della carriera. Bisognerà che il pubblico lo veda

nei due ultimi film ili cui ti è prodotto recente­

mente per giudicare dei progretti che il bravo be-

stione ha fatto. In « Idolo » giralo a Cine-città e che

prossimamente verrà proiettato in tulle le tale cine­

matografiche. Camillo ha sottenuto una parte im­

portante. F" lui ehe di notte -i arrampica lungo la

faceiata di un palazzo ( impreca faeile per un acro­

bata della «uà forza), penetra per una fine-ira in una

ttanza. ti avvicina ad una rulla, prende il bimbo ad­

dormentato che vi -i trova, lo dondola delicatamente

acciocché non -i tvegli. lo avvolge p r em u n itam e le

nei lini acciocché il freddo della notte non abbia a

nuocergli, e -e lo porta via percorrendo a ritroto.

col tuo prezio-o fardello, lo -te—o itinerario per an ­

dare a contentare il bimbo al padre che non può v i­

vere tenza di lui. Oue-ta non è che una delle teene

in rui Cjm illo ha rivelato to lid i—ime doti di attore,

ma altre ve ne tono non meno intere—anti. in cui

quello « psicologo » di tciinpanzè ottiene il mattimo

succesto.

In poche prove «fuetto -ingoiare -rinunione è riu­

scito a imparare la non facile parte e a portarla a

termine con il pianto del regi-ta. dell'operatore, e

di tutti gli attori che agivano con lui nello -testo tì'm

a Cine-città, \n c h e là egli era diventato il ben ia­

mino di tutti. La -uà fama di arti-ta cinematogra­

fico. unico nella -ua categoria, è ormai fatta, tanto

è vero che da Berlino «love -i metteva in scena un

nuovo film « il re del Circo » Camillo è -tato tubilo

tcrilturalo per -o-tenerv i una importante parte co-

mira. I u me-e è rimasto in Germania per a -to l\ere

l'impegno a—unto e quando il film -ara proiettato

il pubblico vedrà ciò che lo «cirnmione ha taputo

fare in una pi-ta di circo eque-tre. con quanta in ­

telligenza. abilità, originalità di mo—e ha -apulo to-

-tenere il -uo ruolo.

In Italia, a Torino, è tornato per carnevale. I n

carnevale di guerra. Ed erro quel Itonaeeione di Ca­

millo pretiarsi per uno tpettacolo a favore dei sol­

dati feriti, degenti all'Otpedale m ilitare, lin a vera

fetta non tolamente per i to lda li. ma per gli uffi­

ciali. per il pertonale medico, per tutti, che ha o r ­

ganizzato il uottro Dopolavoro Prov incia le. Sem­

brava che Cam illo, couscio del compito che gli era

affidato di rallegrare i feriti, m o llip lica tte le sue

po—ibilità di comicissimo e -ingoiare attore. In b i­

cicletta. prima di -alire tiil palcoscenico che per lui

era ttato preparato nel giardini», ha percorso i lun ­

ghi corridoi dell'o-pedale. è entrato in tutte le ca­

mere dove erano militari degenti, ta lu lando li con la

mano, richiamando coi suoi lazzi il sorriso .«ulle lab­

bra dei feriti o dei malati. Tuttociò egli faceva spon­

taneamente. tenza che nettuno g lielo comandasse,

qua-i fo tte l'ittiu to a tuggerirgli quegli atti che do ­

vevano rallegrare le pertone ch 'egli andava a v isi­

tare. K acciocché polc-te vederle bene in faccia, e

per farti vedere, egli saliva a volte sul sellino della

tua bicicletta rivelandoti perfetto equilibrista. Un

gruppo di toldati di Sanità ed anche di Suore, lo se­

guivano in quella visita e lo teguiva pure un opera­

tore dell*« Ittituto Luce

»

che le m o tte di Camillo

regittrava.

Allorché più tardi il singolare personaggio è sa­

lito -ulla pedana lo ha accolto il più fragoroso pro­

lungato app lau-o che qualtiati altro attore di lirica

0 di prota gli avrebbe certamente invid iato. Il giar­

dino era affollato, gremito. Nelle prime file erano le

brande, le carrozzelle, le tedie per i feriti che an­

cora non potevano a—i-lere in piedi alla rappresen­

tazione. Cam illo ha torriso. alla tua maniera, al suo

pubblico, poi ha compiuto tutti quegli etercizi che

egli -a fare, dei veri prinligi -e ti considera che chi

li eteguiva è una tcimmia, non arrecandosi neppure

quando lo tcro-ciare dei battimani assumevano il

carattere d uno teroteiar di temporale. « Bravo Ca­

millo! ». ti gridava di tempo in tempo da più parti;

e solo allora il be-tione volgeva il capo e sembrava

tcrutare fra quel mare di te-te coloro che gli face­

vano un più particolare elogio. Su «niella robu-tis-

tima bicicletta egli ha compiuto una terie di e-ercizi

arditi—im i: ha dimo-trato come anche una scimmia

po—a imparare ad attaccarti un bottone, cucendo

con quelle tue grotte e poderote mani con il mag­

gior tcrupolo un pezzo di -tuffa: «i è -eduto a tavola

e armato di una matita ha coperto di ghirigori, che

neU 'intenzhoie dovevano rappre-entare la tua fir­

ma. un intero foglio di carta: e -i è infine teduto a

tavola per far merenda rivelando con quanta pro­

prietà egli ta con tener-i. adoprando non le mani,

come «i permettono certi ragazzi, ma a volta a volta

il cu cch ia io /la forchetta •* il co lte llo ; piagnucolando

come un bambino allorché la tignora Marinoni, la

tua « madre :ìi adozione w. gli rifiutava le frutta o

1 «lolri facendo le moine per ottenerle: e cotnpen-

-andola poi con baeetti allorché veniva acconten­

tato.

Parecchi torine-i hanno avuto orcatione di vedere

Camillo a tavola in qualche ristorante cittadino,

comportarci proprio

come

-i com por tereste

un

ra­

si