

Il
nume di Sestriere, questo remoto, altissimo Co
mune ai confini d 'Ita lia , con la sua attrezzatura di
alberghi e fun iv ie unica in Europa che evoca spon
tanee ed immediate visioni di arditi pendi* nevosi
«■ di assolati campi di sci, è talmente noto come
centro sportivo, da consentire diffìcilmente di as
sociarlo a man ifestazioni d'arte. Eppure una tradi
zione artistica, sicura ed attraentissima, vi è nata
in questi ultim i ann i, dapprima tim idamente, poi
con sempre maggiore autorità e risonanza, in virtù
della volonterosa ed efficacissima attività della lo
cale Sottosezione d e ll'istitu to di Cultura Fascista.
E di tre anni fa la I Mostra fotografica « Mon
tagna e razza » e , da allora, altre due ne sono state
organizzate affiancate, queste ultime, da due « Mo
stre dei pittori del Sestriere » sotto ogni aspetto
riuscitissime. Il solo titolo che distingue queste Mo
stre è sufficiente per comprendere come esse non
vogliano in alcun modo rappresentare una ripeti
zione — che |M»trehhe essere inopportuna oltreché
inutile — delle altre rassegne indette in centri mag
giori più naturalmente destinati ad ospitarle. Ad
oltre duemila metri di altitudine, una Mostra foto
grafica o di pittura non può non riferirsi diretta-
mente ed esclusivamente all'elemento predominante
del luogo: la montagna, tema, del resto, incompa
rabilmente suggest
he offre infinite possibilità
di interpretazione e di espressione.
Le rassegne fotografiche d e ll'I .N .C .F ., propo
nendo ai partecipanti di ispirarsi alla montagna ed
alla razza vanno però, con originalissima conce
zione. anche oltre a questo concetto perchè inten-