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Progetto dell'architetto Guarino Guarini par il ca lte lo di Racconigi • Pianta a facciata « an o il giardino (Archivio fotografico dei Museo Civico, Torino)

si torreggiante. I tre corpi di fulilirira r o ^ ^ i a n o

dietro i ran<-elli che chiudono la 'pianata da cui sale

la bianca scalea.

Ou ivi. quando in epoche retati*aniente recenti xe ­

nivano i Sovrani, la po|M>la/ione. non di rado, si ra­

dunava festante coi propri liim lii'1'. K allorché i

Reali apparivano ai piedi della gradinata. le madri

spingevano avanti i piccin i, subito accolti e accarez­

zati con sorridente affabilità dalla Regina, prima

madre d 'Italia. Gesto gentile: le donne di Racconigi

vi tenevano come a una benedizione. Altrettanto ti

ripete adesso «pianilo sono predenti i Principi di

Pieuninte coi l«»r«» figlioletti. Giorni di gi«»ia. d in ­

tima esultanza.

I ndici anni «ir «orni il cartello veniva donato «lai

Re al Principe l mlierto in occasione del suo matri­

monio ,i\ Non ri tornano più . almen«i con uguale

frequenza, i Sovrani, ma vi soggi«»rnano appunto —

a metà autunmi

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augu-ti.

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lra-r«f>fr» |V -ijir. lutti gli anni, al ra-trll» di Ka<-r»nigi. Il l i -ri

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ti--in»> in tulio rw rk r n ftrttr la -l<»ria ilrlli -«a «_a-a. p rm * n lr* i

a riunirvi una -tra<»rdinaria ru llrrm a r di ritraili rd rftg i dr" «A.M

anim ali. «.Hi*--la n )llrn « n r. rk r a ri I f J l

fra quadri, di-^gni.

•lauipr. miniatura. r* r.

ammontava già a

migliaia di

( r i n . r a 4 u w « la piè va-ia r t r n h a K tHM p airi -^bauda »ggi

r-i-InMe.

I na lunula veci-bina che mi ricorda questa e altre

circostanze, aggiunge c«itne cimpie o sei lustri fa

l mhcrto fanciu llo e le sue Girelline si vedessero

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per le vie di Racconigi. senz'altra compagnia

che «piella di una «lama, incamminati a visitare l'A-

silo «i «piah-he pio I-titnt*». \ itile benefiche per gli

alunni e per gli inferm i: atti di sollecitudine mille

volte rinmivati — «pii «• altrove — e che testimo­

niano «pianto il cuore «Iella Reale Famiglia sia in

«igni tempo e in «igni lutigli schiettamente vicino a

quello del pop«ilo.

* * *

Del castello non sonti chiarite le origini. Chi lo

afferma costruito sullo spazio già occupalo da un re­

moto convento: chi l<» crede eretto sui ruderi d'una

fortezza, le cui mura circonda*ami il paese.

Delle mura non è rimasta traccia. Del eastello si

sa di sicuro che. in pr«iporzi«ini ridotte, esisteva

nella .«erottila metà del

sem lo

\ * i . e fin d'albira

era adorrn» d'un m«»de>t<» parco o*e amava intra!-

tenersi il celebre vincitore di San Quintino. Al Duca

Fmauuele Filiberto, infatti, è attribuita la fonda­

zione di «|uella campestre dimora, sorta nel 1570.

Dall'ultimo quarto del

secolo

1 * 1 1

s'in iziano (di

ingrandimenti. Il

seromb*

dei Carignano, quel

prinri|»r hmanuelr F ililierlo «he fu detti»

il utrdo-