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RICORDO DEL CANTONE DI S. LOCIA

L'isolato compreso tra la Piazza S. Gio­

vanni e le vie Quattro Marzo. Porta Palatina

<* Basilica — stato demolito pochi anni ad­

dietro per far posto all'area su cui doveva sor­

gere il nuovo Palazzo della Provincia, e che

-ara diversamente destinata in seguito alla

decisione di insediare la sede deU’Ammini-

>trazione Provinciale nel Palazzo della Ci­

sterna — non era certo ricco di storia, come

tanti altri edifici della sua età di questa parte

antichissima della città, ma merita qualche

cenno di rievocazione sia perchè costituì per

secoli una delle caratteristiche della Piazza

S. Giovanni, sia perchè fu testimone diretto

di tutta una serie di avvenimenti storici di

alta importanza, non solo locale.

Bastava osservarlo, anche in una rapida

visita, per rilevare nell'agglomerato di case

ehe Io componevano l'assoluta mancanza di

qualsiasi segno di distinzione architettonica.

Solo i portici della facciata verso la piazza

erano grandiosi; ma nulla di particolare tu t­

tavia li nobilitava.

Il

solito dedalo di cortili, di vani angusti,

anche se in realtà l’aspetto generale non era

peggiore di quello dei consimili edifici di Torino

vecchia. L’isolato che in antico si chiamava

(Cantone di S. Lucia

era formato da otto o dieci

case affiancate, di diverso numero di piani

e di varia altezza (il lato prospiciente la Catte­

drale aveva due piani sopra i portici, un corni­

cione di mediocre aspetto e le immancabili

mansarde sovrapposte, secondo la tendenza

che le saggie direttive edilizie dei Principi

sabaudi non riuscirono a sradicare mentre

alcune delle case retrostanti avevano fino a

cinque piani, ron 37 comproprietari su circa

3.000 metri t i d r a t i di superficie).

Piazza S. Giovanni è forse la più antica di

Torino. Con Piazza Castello e quella prospi­

ciente il Palazzo di Città è la sola che figuri

nella pianta annessa alla storia di Filiberto

Pingone. Ma in essa l’isolato di cui ci occu­

piamo è ancora raffigurato come un informe

agglomeramento di catapecchie.

La storia edilizia di Torino non ha molti