

muto
per una imperfezione della quale la storia
non precisa l ‘entità, cominciò a togliere a ll‘edifìcio
tu tto
quanto gli dava carattere di rocca e nel 16HI.
mi
disegni d e ll’architetto Guarino Guarini. ne fece
un palazzo per \ illeggiatura. Il famoso architetto
modenese profondeva neU‘ideazinne le personalis-
•ime qualità di cui segnatamente a Torino lanciò ge
niali testimonianze in molteplici opere. Si osserxi
il progetto originale da noi riprodotto. Sebbene li
mitato alla parte \er>o il giardino, ne ri>ulta chiaro
clic la costruzione guariniana di Kacconigi è rimasta
nella sua sostanziale integrità. Se il belvedere cen
trale appare diverso nelle proporzioni è probabil
mente perchè nel corso dell'esecuzione si ritenne di
potergli dar maggiore sviluppo per conseguire un
più brillante effetto prospettico.
I
lavori posteriori riguardano le ampliazioni ar
recate nel 1757 per ordine del principe Ludovico,
il cui nome spicca nella iscrizione su ll'alto della fac
ciata. A lui è dovuta l'aggiunta dei due padiglioni
laterali collegati mediante terrazze al fabbricato
principale; sua fu altresi l ’idea di trasformare il
parco, affidandone i lavori al francese Molard.
Trentatre anni dopo, una principessa di Savoia-
Garignano. Giuseppina di Lorena, faceva apportare
al parco più profonde modificazioni, incaricando
l ’architetto Prealiasco di sistemare una larga zona a
giardino
in«lese,
vecchia definizione affatto arbitra
ria e che convien tosto correggere: non giardini a l
l ’inglese (a paesaggio), o alla francese (ad aiuole
simmetriche), o all'americana (su edifici e su ter
razze). ma — per quanto spiaccia agli invaghiti di
termini esotici — giardini
all'italiana
o meglio
alla
romana
si deve chiamarli in tutt'e tre i casi, chè i
Romani anche nell'arte di disporre alberi e di co l
locar piante insegnarono al mondo e da loro gli stra