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««. II. - MANTOVA

*•Aadraa(L. B. Aderti. 14*»

Mg. I). •ROMA•S. Aarfrw

dallaValla (C. Madama. 1*1*)

Mg. 14. . BOSCOMANENOO

CMaaadi 1 Craca (I- OaMi. 1**7)

Mg. I*. •TONINO

S. MHppa(f. |mm, 1714)

Principi assolvono in modo mirabile il compito

storico che, nelle opere di pace, il Piemonte ha

avuto la ventura, seppure in ritardo rispetto alle

altre regioni italiane, di vedere affidato al lavoro

ed alla tenacia delle sue genti.

Le opere realizzate in Piemonte nei secoli XVII

e XVIII da una importante serie di artefici, non

hanno forse in se stesse gli elementi che danno

carattere imperituro ad un'epoca architettonica.

Queste opere non sono infa'ti che l’evoluzione

delle tendenze già affermatesi in altre regioni di

Italia, ma tale evoluzione è integrata dalla perso­

nalità veramente eccezionale di taluni artisti che

hanno profondamente modificato

gli schemi

ori*

ginan, fino a costituire un

complesso

caratteri­

stico ed importante di edifici

chiesastici.

£ difficile riscontrare, se non nei periodi aurei

dell’architettura lombarda in talune regioni del­

l’ Italia settentrionale, del rinascimento in Toscana

e del barocco in Roma, una serie così numerosa

di edifìci religiosi, sorti nella medesima epoca e

caratterizzati dalla medesima tendenza stilistica.

Questo complesso di opere rappresenta tuttora

un vasto campo aperto alle ricerche, sopratutto

quando queste si volgano ad approfondire, più

che gli aspetti' particolari o le documentazioni

storiche e bibliografiche, l’essenza vera di queste

architetture nel quadro generale della vita arti­

stica italiana.

Quali sono le origini di questo movimento

architettonico? Nell’epoca in cui esso è assurto

al suo maggiore splendore, le migliorate condi