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la disposizione della croce greca o dell’aula cen­

trale poliabsidata: del primo tipo è esempio la

chiesa di S. Rocco, del secondo, che richiama

un famoso edificio bramantesco (Consolazione

di Todi, fig. 20), la chiesa dei Cappuccini e la

chiesa della Visitazione. La cupola è a pianta

circolare od ottagonale, un maggiore spazio è

ricavato in corrispondenza dell’altare maggiore

per le esigenze del culto.

Molte altre chiese, sorte in tempi più recenti,

pur appartenendo al tipo centrale, hanno ulte­

riormente modificato gli schemi primitivi. Le

modifiche sono ispirate talvolta al concetto di

raggiungere nuovi effetti scenografici attraverso

la diversa distribuzione degli elementi portanti

ed al maggiore movimento pianimetrico della

massa muraria proprio dell’epoca barocca, altre

volte rappresentano un’espressione della tendenza

di conciliare la forma basilicale con quella centrale.

Fra le piante centrali del primo gruppo sono

naturalmente di grande importanza le opere del

Guarini e del Juvarra. Il Vittozzi aveva realizzato

da tempo nella SS. Trinità a Torino (1590) (fig. 24)

una pianta centrale, nella quale lo schema gran­

dioso del Pantheon assume un carattere nuovo

dai grandi nicchioni dissimetricamente disposti

e dalla vasta apertura verso il coro luminosissimo.

Nella cappella della SS. Sindone, del 1656

(fig. 26) e nella chiesa di S. Lorenzo, del 1686

(fig. 27), il Guarini, sviluppando con fantasiosa

interpretazione il primitivo schema pianimetrico

già apparso in taluni edifìci bizantini e lombardi,

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