

edilizi che erano all'infuori delle possibilità della
normale attività privata.
Il collegamento fra l'idea urbanistica lanciata
cinque anni prima e la possibilità realizzatrice co
stituita dalla nuova Società fu felice merito del
l’ingegnere Capo dei Servizi Tecnici della Città di
Torino.
Il progetto subì un deciso perfezionamento per
chè l'esemplare chiarezza dei presupposti fissati
dall'Amminislratore e Direttore della Compagnia
Anonima di Assicurazione di Torino ed animatore
della nuova Società Immobiliare, imposero una più
minuta ed approfondita disamina degli elementi
economici e della natura dell'attività commerciale
svolgentesi nella zona.
Il tempo inoltre aveva maggiormente chiarita an
che la situazione e le possibilità del mercato orto
frutticolo di piazza Balilla portando la convinzione
che l'intensa vita commerciale della zona di Porta
Palazzo non era una conseguenza della presenza del
mercato ortofrutticolo all'ingrosso. ma bensì era il
frutto di elementi tradizionali che sarebbe stato
inutile e dannoso far scomparire.
Sradicata dalla Porta Palazzo, tutta la caratteri
stica attività commerciale si sarebbe volatilizzata
perchè nessuna forza al mondo avrebbe potuto tra
piantarla. tale e quale, in altra zona.
Conveniva quindi lasciare il mercato ortofrutti
colo nei suoi limiti ormai stabilizzati, e potenziare
invece, per quanto possibile, il tradizionale com
mercio della piazza Fmanuele Filiberto, facendone
un elemento sicuro, unitamente al riordinamenti»
urbanistico, della riuscita economica del risana
mento.
Il progetto veniva quindi ripreso secondo questi
concetti, ampliando ed organizzando la parte riser
vata ai mercati, sempre mantenendo il principio di
rendere fabbricabili parte delle aree attualmente
destinate a suolo pubblico.
Le idee si concretavano in due soluzioni diverse,
rappresentanti, per la parte d'interesse diretto della
Società Immobiliare, le due uniche soluzioni pos
sibili alla stregua delle necessità imposte da ragioni
urbanistiche.
Nella prima soluzione — progetto A — il mer
cato resta interamente racchiuso in una zona cen
trale lambita, ma non attraversata, dalle linee di
traffico.
Questa soluzione presenta grandi possibilità ar-
chittettoniche, e richiede radicali trasformazioni
altimetriche della zona, cosa che però è facilmente
possibile realizzare per gradi, valendosi di oppor
tune sistemazioni provvisorie della zona verde.
Il corso Giulio Cesare non raggiunge più il corso
Regina Margherita nella sede attuale, ma, a livello
della via Andreis, si divide in due rami, dei quali
quello a ponente risulta esattamente allineato con
la via Bellezia, e quello a levante, in posizione sim
metrica al precedente rispetto all'asse dell'attuale
piazza Emanuele Filiberto, consente il facile ac
cesso alla piazza delle Torri Palatine e al corso Ce
sare Augusto.
Lo spazio racchiuso tra il corso Regina Marghe
rita e i due rami anzidetti del corso Giulio Osare
resta destinato a piazzale per il mercato, con fab
bricazione ai margini.
Allo scopo di semplificare gli accessi e l'organiz
zazione del mercato, il piazzale relativo è disposto
ad una quota di circa m. 4 più in basso del corso
Regina Margherita mentre all'estremità nord tale
dislivello risulterà minore tenendo conto dell'at
tuale pendenza generale verso la Dora.
Il percorso diretto del corso Regina Margherita
è previsto in sottopassaggio con rampe che si ini
ziano rispettivamente in corrispondenza dell'attra
versamento via XX Settembre-corso XI Febbraio e
dell'attraversamento via delle Orfane-via Cardinal
Cagliero. Così si ha una linea di transito che lam
bisce e disimpegna la piazza del mercato, annul
lando completamente gli incroci agli attraversa
menti in corrispondenza dei due rami del corso
Giulio Cesare.
Tutta la zona sede del corso Regina Margherita
e compresa tra i due attraversamenti suddetti di
venta quindi uno spazio a traffico limitatissimo, ciò
che facilita la sosta e l'accesso pedonale al mercato.
Le provenienze dal corso Vercelli, attraversato il
ponte Principessa Clotilde di Savoia, proseguono
lungo la via Borgo Dora allargata e rettificata, e poi,
a mezzo della via Cardinal Cagliero, possono rag