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un corto numero di scuole. Furono giudicate ancora

efficienti 11. S20 aule. Dalle perizie eseguite a tutto il

15 maggio

1945

le spese da farsi ammontavano a

36.303.000 I it., e si noti clic tutte le scuole distrutte,

eccetto la Pai ini, erano escluse da questo computo.

Per 10 edifici il costo delle riparazioni era calcolalo

supcriore al milione di Lit., per altre esso si aggirava

fra 1

z$o

e 400 mila Ut.

Questo il calcolo approssimativo — desunto dalle

perizie eseguite dal Genio C iv ile nel 1945 — dei danni

arrecati all'edilizia scolastica, dal quale vogliam o

trarre alcune osservazioni di carattere generale.

C irca 3so aule scolastiche andarono distrutte o

rese per lungo tempo inutilizzabili. In base alla media

di 40 alunni per aula, questo voleva dire 14.000 fan­

ciulli esclusi dall'insegnamento. Si consideri poi, che

la chiusura di una scuola obbligava i fanciulli a recarsi

ad altri edifici scolastici più lontani e di pericoloso

accesso per

arterie cittadine di grande traffico. Ed

111 questa deficienza di posti-alunno, lo­

gicamente,

s

lenirono nei successivi

anni scolastici, tutti quei problemi igie­

nici clic già precedentemente non ave­

vano trovato la loro piena soluzione:

il riscaldamento venne ad essere difet­

toso per mancanza di combustibile; la

ventilazione compromessa per l'affolla­

mento dei locali, l'illuminazione naturale

si trovò deficiente o irrazionale per la

forzata utilizzazione delle aule in ore in

cui la luce del giorno era insufficiente c

per la sostituzione di molti vetri con

tavole di legno compensato e, ancora,

insufficiente

fu la cubatura

d’aria

in rapporto il gran numero degli

alunni.

Da quanto esposto emergono le se­

guenti conclusioni: l’ ultimo fabbricato

costruito, la «Duca degli Abruzzi», che

giustamente si può dire non aveva

nulla da invidiare a quanto di meglio si

faceva allora all’estero, risale al 1934.

Da allora la città si è fatta più popo­

losa e si è estesa.

Alcune zone centrali, malgrado le

distruzioni belliche, dimostrano una

maggiore densità di abitanti. La guerra

ha inutilizzato o gravemente danneggiato

vari edifici scolastici. Pertanto oggi i posti-alunno sono

insufficienti ai bisogni della popolazione scolastica

della quale una sempre m agg ior parte, per evitare i

disservizi frequenti delle scuole elementari municipali,

si rivo lge ad istituti privati (vedi tabella).

G li edifici scolastici mancano di quella om oge ­

neità igienico-cdilizia che si vorrebbe; una parte di

essi è stata costruita in anni ormai remoti e con cri­

teri sorpassati, altri sono case di abitazione a suo tempo

adibite, come soluzioni di ripiego, ad uso scuole, edi­

fici in genere poco adattabili.

Il problema dell’edilizia scolastica torinese è dunque

serio e bisognoso di urgenti e radicali riforme.

Le soluzioni volute si chiamano: costruzioni nuove

e rispondenti, rimodernamento per quanto è pos-

|

sibilo di quelle vecchie adattabili, abbandono c sosti­

tuzione di quelle inadattabili.

R. MALAN

il forzato attraversamento di

DENSITÀ DELLA POPOLAZ IONE DELLA CITTÀ DI TOR INO

(Cifre riferire ai 25 raggruppamenti di Zone statistiche)

(Popolazione presente al 31 Dicembre 1946)

D E N S I T À P E R E T T A R O