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C i siamo però accorti in tempo clic la parola

campanilismo,

comunque la si voglia considerare, non ha mai

un bel significato. Tutti i lessicologi sono in questo pienamente d'accordo, dagli antichi ai modernissimi, dai clas­

sici agli scolastici • tutti definiscono il campanilismo come una

cosa

brutta.

Persino il Panzini nel suo

Dizionario Moderno

che costituisce il

refugium pcccatorum,

di tutti coloro

cioè che peccano di neologismo, di arcaismo

,

di esotismo, paragona il campanilista allo sciovinista francese. E sic­

come da questa gallica tabe ci teniamo ad essere del tutto immuni, dobbiamo rinunciare a dire che faremo del

campanilismo anche se di buona lega. Perchè la buona lega per il campanilismo non c'è.

Tuttavia, anche se la parola n n puc

*

definire il concetto esatto, la realtà è proprio questa: che noi possiamo

una volta tanto, sbizzarrirci a parlare e a scrivere di Torino, solo di Torino, sempre di Torino senza suscitare i

sorrisetti che accompagnano di solito il meneghino

Milan c pcu pu\

senza incappare nella mancanza di rispetto

verso i compatrioti che oggi nei romanesco

senio rromani

condensano tutto quel po' po' di roba che i loro proge­

nitori intendevano esprimere col famoso

C ivcs romani sumus,

senza essere accusati di voler defraudare di qualche

bellezza naturale g li ineffabili napoletani che si sono accaparrati cielo, mare, sole, luna, stelle e in genere tutto ciò

clic di bello ha creato Dominiddio, poiché è notorio che dopo aver visto Napoli non è più il

caso

di stare al inondo.

F questo ragionare di Torino io faremo senza millanterie, senza scortesie, senza allusioni

,

ben convinti che potremo

illustrare una pregevole opera d'arte anche se altrove ve ne sono di più preziose e in numero maggiore ; potremo

ricordare un poeta particolarmente caro anche se nel quadro nazionale non brilla di luce di prima grandezza ;

potremo rievocare il nome di un torinese meritevole di essere conosciuto oltre il corso del Po e quello della Dora ;

certissimi infine che cos) facendo, incontreremo nel nostro giro paronamico della città più di una circostanza in cui

ti accorgeremo che anche a Torino esiste qualche cosa di

mondiale,

di

unico al mondo,

di fuori dell'ordinario

e di ammirevole. Il che farà molto piacere ai torinesi e servirà ai non torinesi per conoscere la nostra città e tutto

quanto ad essa si riferisce.

Non va infine dimenticato che proprio in quest'anno cade il centenario del

i S4S,

le cui celebrazioni assumono

in

7

orino una importanza nazionale. Rese, più che un

centenario,

riguardano un

centennio

e necessariamente

coinvolgono avvenimenti che trascendono la vita cittadina e si proiettano anche oltre i confini della patria.

Potrebbe essere difficile alla nostra rivista sfuggire alla critica di essere stata impari al grande avvenimento, di aver

trattato un determinato argomento senza averne preso in considerazione un altro similare, oppure non essersi sof­

fermata abbastanza su un terzo giudicato più importante.

Ma anche in questo pelago, il titolo stesso della nostra rivista ci servirà di guida ; il

Quarantotto

sarà da noi

rievocato e considerato esclusivamente sotto il punto di vista cittadino ;

Il Quarantotto a Torino - Torino nel

Quarantotto.

H l'argomento potrà essere adeguato alla natura ed ai mezzi della nostra pubblicazione.

In tal modo fissiamo il nostro scopo ed assumiamo un impegno, che è l'impegno di contribuire con la nostra

pubblicazione alla rinascita di Torino e al progresso della sua industre popolazione.

GUIDO GUIDI