

Rivista MuseoTorino / n.8
Secondo Pia
galantuomo e fotografo
di
Gian Maria Zaccone
veva 43 anni e un’esperienza di fotografia
che durava ormai da 22. La fotografia per
Pia non fu mai una professione, ma una
passione, un «diletto», come usava lui
stesso chiamarla, e «ricreazioni» definiva
le sue campagne fotografiche, anche se
molto spesso assai faticose. Basti pensare
all’imponente attrezzatura che soprattutto
nei primi tempi gli era necessario portarsi
appresso e che lo costringeva a viaggiare con un carro
trainato da buoi su cui era montato un vero e proprio
laboratorio fotografico per la preparazione e lo sviluppo
delle lastre. E Pia viaggiava, attraversava il Piemonte in
lungo e in largo, risaliva la Valle d’Aosta alla ricerca dei
monumenti da fotografare. Perché Pia, e questo fu uno
dei suoi massimi meriti, non si accontentava di accostarsi
ai “pezzi” noti, ma al contrario si dedicò con particolare
attenzione a quelle realtà meno conosciute quando non
totalmente ignorate, realizzando così un ricchissimo
censimento del patrimonio culturale piemontese, con criteri
sorprendentemente moderni.
Pia prima che fotografo fu uomo di grande cultura e
sensibilità. Le sue campagne fotografiche erano precedute
da lunghi studi a tavolino, da una fitta corrispondenza con
amministratori locali, parroci e persone di località nelle
quali aveva trovato traccia dell’esistenza di monumenti da
documentare con il suo obbiettivo. Aveva anche creato
una rete di “informatori”, che giravano per le campagne
avvertendolo poi del ritrovamento di luoghi od oggetti. Per
ogni soggetto compilava meticolose schede, con indicazioni
storico-artistico oltre che tecniche.
Questo compito, proprio perché non professionale, doveva
tuttavia convivere con gli impegni quotidiani che il lavoro e
la famiglia gli imponevano. Così per un certo periodo svolse
l’attività forense, dividendosi tra Torino e Mombarone dove
la famiglia era proprietaria del castello già dei Roero e di
A
Era il 1898 quando Secondo Pia
ebbe il privilegio di poter
per la prima volta fotografare
la Sindone
La Sindone fotografata da
Secondo Pia
, 1898. Museo
della Sindone.
La più grande esposizione
della SS. Sindone
in
occasione del matrimonio
dell'allora principe di
Napoli Vittorio Emanuele e la
principessa Elena. La Sindone
viene retta da cinque vescovi
davanti al Duomo. Fotografia
di Secondo Pia, 1898. Archivio
Storico della Città di Torino.
Secondo Pia: galantuomo e fotografo
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Secondo Pia: a gentleman and a photographer
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