

Rivista MuseoTorino / n.8
riferimenti anche astrologici e cosmologici, giocata
sulla replicazione geometrica della figura del triangolo
equilatero e dei poligoni derivati, principalmente
l’esagono, accresciuti di simbolismi numerologici, forme
decorative, riferimenti matematici, iterazioni multiple
di elementi strutturali, che rimandano alla formazione
teologico-matematica del suo autore e che trovano l’enfasi
ultima nel disegno della pavimentazione in marmi bianchi
e neri contrappuntati da stelle di bronzo.
La cappella della Sindone fu devastata da un incendio
divampato nella notte dell’11 aprile 1997 al termine di un
puntuale restauro durato tre anni che aveva recuperato
l’originario cromatismo interno. Da allora, sotto la
supervisione e il coordinamento della Soprintendenza ai
Beni Architettonici e Ambientali di Torino, si è attuato
un impegnativo intervento di consolidamento strutturale,
appena ultimato, e di restauro architettonico e decorativo che
verosimilmente sarà terminato entro il 2017. Il complesso
intervento ha l’intento di ripristinare completamente
l’originaria compagine interna dell’edificio secentesco nello
spirito del
dov’era e com’era
. Il cantiere ha avuto inizio nelle
ore immediatamente successive al devastante incendio con
la messa in opera di una cerchiatura esterna provvisionale,
destinata a evitare un possibile e improvviso cedimento
strutturale della cupola. A questo primo intervento è
seguita la rimozione dell’enorme quantità di macerie e
detriti lapidei, questi ultimi per intero raccolti, catalogati
e conservati in attesa di essere ricollocati, ove possibile, in
sito. Immediatamente dopo si è proceduto alla realizzazione
di un’impalcatura di acciaio all’interno della cappella,
destinata a sorreggere e garantire la stabilità della cupola
durante la lunga fase del restauro, preceduta da un’attenta
campagna diagnostica e d’indagine conoscitiva. Il cantiere
della conoscenza ha consentito di avere un preciso quadro
tecnico e storico del manufatto. La prima parte dei lavori,
conclusa in questi giorni, ha previsto il consolidamento
strutturale dell’intero edificio con la ricostruzione delle
membrature architettoniche principali, il riposizionamento
in opera dei frammenti delle grandi colonne guariniane,
sino al ripristino integrale della struttura antica che oggi è
di nuovo staticamente stabile e indipendente dalle opere
di puntellamento provvisorie. Finché è stato possibile,
nell’economia filologica dei lavori, si sono impiegati i
materiali lapidei estratti dall’antica cava del marmo bigio di
Frabosa, appositamente riattivata per questo intervento. Si è
ora in attesa dell’avvio del cantiere di restauro architettonico
e artistico delle superfici lapidee interne, dei decori in fusione
di bronzo e dei serramenti lignei dei grandi finestroni. È
già ultimato il restauro dell’altare centrale con l’urna e la
teca realizzato nel Settecento su progetto dell’architetto
Bertola e dei quattro monumenti sepolcrali in marmo di
Carrara a ricordo dei duchi e principi sabaudi fatti erigere
nell’Ottocento da Carlo Alberto.
■
Guarino Guarini
(Modena 1624 - Milano 1683)
Architetto, filosofo, matematico.
Al servizio dell'Ordine dei Teatini
si dedicò all'insegnamento e alla
progettazione di edifici religiosi
(a Modena, Messina, Parigi).
Dal 1666 al 1691 a Torino realizzò
San Lorenzo, la cappella della
Sacra Sindone, Palazzo Carignano.
leggi su
www.museotorino.itUn’immagine del cupolino
sommitale della cappella
come appariva prima
dell’incendio del 1997.
Archivio G. Gritella.
Uno scrigno per la Sindone
/
A “treasure chest” for the Shroud
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