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sulla base delle preesistenze murarie che adatta e modifica

con lucido compromesso e limitate demolizioni. La parte

basamentale, inclusa nelle strutture edilizie del Palazzo

Reale, e già per intero edificata, è modellata esclusivamente

all’interno del volume a pianta quadrata incastrato tra il

Duomo e la posteriore galleria che comunica con il Salone

degli Svizzeri in Palazzo Reale. Con l’inserimento nell’opera

muraria preesistente di una “fodera” interna in marmo

avente sia funzione strutturale sia decorativa, Guarini avvia

un processo progettuale e costruttivo che gli consente

di innalzare un’opera spettacolare e staticamente unica

nel suo genere. L’innovativo concetto di edificare dove la

muratura tradizionale in mattoni – visibile esclusivamente

all’esterno – viene eretta contestualmente con la complessa e

multiforme struttura lapidea interna, ed entrambe svolgono

un proprio ruolo nella stabilità statica della cappella, gli

consente di giocare su più registri, strutturali, architettonici,

decorativi, geometrici, simbolici e funzionali con un esito

figurativo, ottico e scenico di grande potenza suggestiva.

Verticalmente la complessa architettura della cappella è

concepita in cinque sezioni scalari sovrapposte: un cilindro

di base, in cui si aprono tre ingressi, quattro cappelle radiali

e l’affaccio verso il Duomo; un superiore settore a tronco di

cono, solcato da tre arconi spaziali, che generano modesti

catini absidali, e traforato da sei finestre circolari; il successivo

tamburo principale, che emerge oltre i tetti di Palazzo

Reale, illuminato da sei grandi finestroni; la soprastante

pseudo cupola a pagoda – costituita da un fitto intreccio

di poligoni esagonali sovrapposti, ruotati di 45° l’uno

sull’altro e decrescenti in altezza verso l’alto – definita da esili

membrature di marmo che danno origine a un’intelaiatura

a scheletro che, attraverso un traforo a canestro con archi

molto ribassati, cattura la luce con un sorprendente effetto

ascensionale; infine il cupolino sommitale emisferico a cui

è anteposta una stella interamente in marmo sorretta da

dodici contrafforti. Tutto l’involucro interno che genera

lo spettacolare artificio prospettico è costituito da blocchi

scolpiti in marmo nero di Frabosa, la cui intensità cromatica

decresce, verso l’alto, passando dal nero assoluto delle

sezioni inferiori ove sono collocate trentadue colonne

monolitiche, per degradare progressivamente verso il grigio

chiaro alla sommità dell’edificio, espediente che accentua

l’effetto d’illusorio verticalismo e progressiva rarefazione

della struttura invasa dalla luce. Questo effetto di accelerata

ascensione è incrementato dalla dispersione nell’involucro

di una fitta decorazione geometrica scolpita nel marmo ad

altorilievo così che l’insieme richiama alla mente architetture

islamiche e orientali.

Nell’articolata concezione architettonica della cappella

guariniana si sussegue un’iconografia composita, con

Cappella della Sindone

Voluta dalla dinastia sabauda

come degna sede per la preziosa

reliquia del Santissimo Sudario,

la cappella prende forma come

progetto di alto prestigio

simbolico sotto il duca Carlo

Emanuele I, concretamente

attuato, però, soltanto dalla metà

degli anni cinquanta del Seicento.

L’intervento di Guarino Guarini

completa e trasforma la cappella in

uno straordinario capolavoro.

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Impalcature

messe all’interno

della cappella subito

dopo l’incendio. Archivio

Soprintendenza Belle Arti e

Paesaggio per il Comune e la

Provincia di Torino.

1532

Un incendio scoppiato nella Sainte-

Chapelle del palazzo di Chambéry,

capitale del ducato dei Savoia,

danneggia la Sindone, provocando

danni visibili ancor oggi. Due anni

dopo le suore Clarisse la restaurano

chiudendo i buchi provocati

dall’incendio con toppe di stoffa e

cucendola su un telo d’Olanda.

/

A fire broke out in the Sainte-Chapelle

seriously damaging the Shroud. Two

years later the Poor Clares repaired it.

1578

Emanuele Filiberto duca di Savoia

trasferisce la capitale del ducato da

Chambéry a Torino nel 1562 e pochi

anni dopo fa altrettanto con la Sindone.

La motivazione ufficiale è quella di

abbreviare il viaggio del cardinale

Carlo Borromeo che intendeva recarsi

a piedi a Chambéry per venerarla e

sciogliere il voto fatto in occasione

della peste che colpì la città di Milano.

Il 14 settembre 1578 la Sindone giunge

a Torino accolta con grande solennità

dall’intera cittadinanza.

/

On September 14th, 1578 the Shroud

arrived in Turin, after the transfer of the

capital from Chambéry to Turin.

CRONOLOGIA DELLA SINDONE

/

CRONOLOGY OF THE SHROUD

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