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Rivista MuseoTorino / n.8

Il viaggio

della Sindone

di

Guido Gentile

el 1578 il duca Emanuele Filiberto,

rispondendo al desiderio espresso da Carlo

Borromeo di recarsi in pellegrinaggio a

venerare la Sindone, allora conservata a

Chambéry, coglieva un’occasione da tempo

attesa per un’importante risoluzione. Il

cardinale aveva manifestato la sua intenzione

tramite monsignor Giovan Francesco

Bonomi vescovo di Vercelli e, avendo appreso

da questi che il duca per favorirlo intendeva far portare la

Sindone di qua dai monti, il 18 giugno lo ringraziava per la

sua premura dichiarando che egli, sebbene fosse disposto

ad «andare in capo al mondo, se fosse possibile, per visitare

così rara et segnalata reliquia», avrebbe corrisposto alla sua

cortesia recandosi «a Vercelli, o più oltre ancora». Poi, il

segretario ducale Francesco Lino scrivendo al cardinale il 21

agosto lo avvertì che, inteso il suo desiderio, il principe s’era

offerto «prontamente di far portare detto santissimo Sindone

N

Quando Carlo Borromeo chiese

al duca Emanuele Filiberto

«di visitare così rara

et segnalata reliquia»

Riproduzione di un dipinto

anonimo del 1662 circa.

Sono raffigurati l’arcivescovo

Michele Beggiamo al centro,

all’estrema sinistra Francesca

d’Orléans e Cristina di Francia,

all’estrema destra il duca Carlo

Emanuele II e suo zio, don

Gabriele di Savoia. Archivio

Storico della Città di Torino.

Il viaggio della Sindone

/

The journey of the Shroud

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