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Nell'adunanza del 29 settembre il novarese Mossottil

6

dedicava il suo intervento alla

spiegazione di alcuni fenomeni capillari richiamando gli importanti contributi di

Siméon-Denis Poisson sull'argomento

17 .

Mossotti insegnava dal

1837

presso l'Univer–

sità

J

onia a Corfù, istituzione questa sorta nell'intento di costituire un libero centro

internazionale di studi e, proprio nel

1840,

veniva chiamato a ricoprire la cattedra di

Meccanica celeste e Fisica matematica all'Università di Pisa. Egli era stato a Torino,

invitatovi da Plana

l8

dopo che, tornato dall'esilio in Argentina vide sfumare, per motivi

politici la cattedra presso l'Università di Bologna. A Torino pubblicava, dedicandola

all' amico, l'ampia monografia

Sur les forces qui régissent la constitution intérieure des

corps

(1836)

che fu prontamente tradotta in inglese e in tedesco. Se la trattazione appa–

re oggi superata, all'epoca apriva nuove prospettive per l'affermarsi di una diversa fisi–

ca teorica in Italia; Mossotti aveva una vasta e profonda conoscenza dell' analisi e la uti–

lizzava ampiamente nel settore di ricerca che gli era più congeniale, quello della fisica.

Nel corso dei lavori del Congresso venne dato ampio spazio alle scienze applicate:

fra gli altri Vincenzo Amici, professore di Meccanica all'Università di Pisa, si sofferma–

va su alcuni problemi di idraulica, l'ingegnere torinese Ignazio Michela illustrava lo

stato dei canali di irrigazione del Piemonte e il maggiore Ignazio Porro presentava

alcuni strumenti fra cui un cannocchiale portatile, sottolineandone la caratteristica

principale, cioè quella «di unire una più grande apertura di obbiettivo colla minor

lunghezza focale» 19. Giuseppe Domenico Botto 20 , professore

di

Fisica presso l'Ateneo

torinese, descriveva «un suo nuovo apparecchio elettro-motore, nel quale la corrente

elettrica opera senza interruzione»21; si trattava di uno dei primi motori elettrici, perfe–

zionamento di un prototipo realizzato nel

1834.

Non stupisce dunque lo scarso rilievo che ebbe l'intervento di Felice Chiò, squisita–

mente teorico, sulla convergenza delle serie; Chiò si faceva qui portavoce di un nuovo

modo di fare ricerca nel campo dell'analisi infinitesimale conseguente all'opera di

rigorizzazione intrapresa da Cauchy e strenuamente avversato, come avremo modo di

vedere, da Menabrea tenace difensore della tradizione lagrangiana.

Durante il congresso furono messi a disposizione del pubblico memorie e mano–

scritti di studiosi provenienti da tutta l'Italia e di alcuni di essi fu anche presentato un

sunto nel corso delle varie adunanze della sezione2 2. Spiccano fra gli altri una

Memoria

sull'assorbimento del calorico raggiante di Macedonio Mellonz

23

,

un opuscolo di Carlo

Matteucci 24 dal titolo

Essai sur les phénomènes électriques des animaux

e soprattutto

due lavori di Giusto Bellavitis 25 ,

Saggio di geometria derivata

e il

Metodo delle equipol-

16

Sulla vita e sulle opere di Ottaviano Fabrizio Mos–

so tti (Nova ra 179 1-Pisa 1863) si veda no G IOVANN I

CODAZZA,

Commemorazione del pro!

O.

F.

Mossotti,

in

<<lI Politecnico, repertorio mensile di studj applicati alla

prosperità e coltu ra sociale»,

XVII

(1863) , pp. 245-260,

riprodotta

in

LUIGI GABBA, e GIOVANNI POLVAN I (a cura

di),

o.

F.

Mossotti. Scritti,

Pisa, Domus Gali.laeana, 1942-

1955 , 3 voll., alle pp. 5-21; E RICO BETTI,

Cenno necrolo–

gico di Ollaviano Fabrizio Mossotti,

in

<<Annali di matema–

tica pura e applicata» , 5 (1863), p. 60; CESARE CODEGO-

E,

el Io centenario deLLa morte di

O.

F.

Mossotti,

in

« Bollettino sto rico per la provincia di Novara» , 54/ 1

(1963), pp. 82-116; CESARE CODEGONE,

Ma/ematici nova–

resi deLL'800, ibid.,

64.2 (1973), pp. 114-135.

\7

Alli deLLa seconda riunione degli scienziati italiani

cit., gp. 44 -45.

8

Mossotti mantenn e i rapporti con Plana anche

dopo la sua partenza da Torino come testimoniano le 24

lettere conservate presso la BIBLIOTECA U IVERSITARlA

DI

PISA che vanno dal 1839 al 1859 (Ms. 427.2, Ms. 456.16,

Ms. 457. cc. 410-4 11).

19

Atti deLLa seconda riunione degli scienziati italiani

ciI.,

fu"

42.

o

Sul contributo scientifico di Giuseppe Domenico

228

Botto (Moneglia 1791-Torino 1865) si veda LUIGI BRIA–

TORE,

Didattica e ricerca lisica nell'ateneo torinese nel sec.

X IX. Giuseppe Domenico Botto,

in «Giornale di fisica»,

XXVI.2 (1985), pp. 131-149.

2\

Atti della seconda riunione degli scienziati italiani

cit. ' g44.

2

Ibidem,

pp. 51 -54.

23

Per una biografia scientifica del fisico Macedonio

Melloni (Parma 1798-Portici 1854 ), si vedano ICILIO

GUARESCI-II,

Nuove notizie storiche sulla vita e sulle opere

di Macedonio Melloni,

in «Memorie della

R.

Accademia

delle scienze di Torino», s.

II, LIX

(1909), pp. l-5 9,

d ove si trova l'elenco delle opere; J ED

Z.

BUCHWALD,

Mellonl~

Macedonio,

in

Dictionary

01

Scientilic Biography,

New-York, Charles Scribner's Sons, IX, 1974, pp. 264-

265.

24

Per una biografia scientifica del fisico e fisiologo

Carlo Matteucci (Forlì 1811-Livorno 1868) si veda per

esempio GIUSEPPE MORUZZI,

MatteucCl~

Carlo,

in

Dictio–

nary olScienti/ic Biography

ciI. , IX, 1974, pp. 176-177.

25

Per una biografia scientifica del matematico Giusto

Bellavitis (Bassano 1803-Tezze 1880) si veda per esempio

ETTORE CARRUCCIO,

Bellavitis, Giusto,

in

Dictionary

01

Scienti/ic Biography

ciI., I, 1970, pp. 590-592.