

applicata alle arti registrò 189 iscritti, ma gli uditori furono più di quattrocento e Giu–
lio con l'entusiasmo del pioniere provvide la scuola «di disegni, di modelli, di stru–
menti, di prodotti d 'industria», atti a «rendere accessibili al maggior numero le verità
della scienza e le loro applicazioni alle arti»44 e redasse egli stesso per gli studenti le
dispense di gran parte delle lezioni.
All 'epoca Giulio ricopriva anche la carica di rettore dell 'Università di Torino e
teneva il corso di Meccanica nel Collegio di Scienze e Lettere; oltre a quella di Mecca–
nica, le cattedre di Matematica erano quella di Analisi, di Analisi e Geometria descrit–
tiva e di Idraulica ricoperte rispettivamente d a Plana, Ignazio Pollone e Giovanni
Agodino. Tra i dottori collegiati di matematica figurava anche Menabrea 45 che nel
1846 veniva nominato professore di Costruzione 46. Egli era stato allievo di Plana che
lo aveva stimolato alla lettura delle opere di
L.
Euler e che soprattutto gli aveva incul–
cato il culto lagrangiano della ricerca di costruzioni sistematiche e unitarie a partire
«da un solo principio di meccanica e da un solo metodo di analisi»47. Tutta la produ–
zione scientifica di Menabrea ne sarà influenzata e se da un lato lo porterà a risultati di
grande rilievo, dall'altro ne costituirà un limite.
Plana - scrive nelle sue memorie - fut certainement un des professeurs les plus habiles et les plus
entratnants qui aient illustré une université. TI fasait assister, avec une lucidité extraordinaire l'élève
à
la naissance des théories et en développait les conséquences avec une lucidité extraordinaire; il
savait y in téresser par des applications ingénieuses qui en démontraient l'utilité
48 .
Se Menabrea considerava Plana come il suo maestro, la sua formazione scientifica
risentiva anche dell 'insegnamento di Giorgio Bidone , direttore dello stabilimento
idraulico della Parella, che teneva il corso di Idraulica sviluppando di questa disciplina
tanto gli aspetti teorici, quanto quelli sperimentali. Non stupisce dunque la freddezza
CQn cui Menabrea seguì le lezioni che Cauchy tenne a Torino nel 1832, in cui l'illustre
matematico fran cese proponeva quella che veniva chiamata all'epoca la nuova analisi:
Son enseignement - egli scrive - était une nuage obscur parfois illuminé par des éclairs de génie - e
ancora - Ce que le mathématiciens du jour appellent l'analyse moderne me semble etre
à
l'analyse si
simple du temps de Lagrange comme la musique de Wagner est
à
la musique mélodieuse du temps
de Rossini, Bellini, Donizzetti
[sic]
49.
Nel 1848 Menabrea era una figura emergente nel settore scientifico e in quello poli–
tico-militare anche se è negli anni successivi che egli darà i contributi più rilevanti. La
missione diplomatica in Emilia, affidatagli dal re Carlo Alberto proprio in quell'anno
allo scopo di coinvolgere l'opinione pubblica nella campagna contro l'Austria, segnava
l'inizio della sua lunga carriera politica e militare che lo porterà a ricoprire cariche di
grande prestigi0
50 .
li
nome di Menabrea scienziato è soprattutto legato a -quello che
egli battezzò principio di elasticità e che ora è noto come teorema del minimo lavoro,
la cui formulazione definitiva e rigorosa e la cui importanza tecnica sarà posta in luce
successivamente da Alberto Castigliano. Questo principio, che Menabrea enuncerà
44
Ibidem,
p.
XVIII.
45
Pe r una biog rafia scient ifica di Luigi Fede rico
Men abrea (Chambéry 1809-Sr. Cassin 1896), si veda per
esempio
L.
BRIGUGLIO e
L.
BULFERETTI,
Menabrea.
Memorie
cit.; LUIGI BULFERElTl,
Luigi Federico Menabrea
e i suoi inediti «souvenirs»,
in <J>hysis», XI (1969), pp. 89-
99; BRUNO A. BOLEY,
Menabrea, Luigi Federico,
in
Dictio–
nary 01 Scientljic Biography
cit., IX, 1974 , pp. 267-268;
P IETRO REDONDI,
Cultura e scienza dall'illuminismo al
positivismo,
in
Storia d'Italia,
Annali 3, Torino, Ein audi,
1980, pp. 679-811 , alle pp. 773 -776; AA. W .,
Raccolta
degli Atti del Convegno «Menabrea soldato, scienziato, sta–
tista»,
Roma I I dicembre 1996, Roma, Istituto storico e
di cultura dell'Arma del Genio, 1997.
232
46
Si veda AST,
Controllo generale di finanze, Patenti,
registro 114, foglio 156.
47
L.
F EDERICO MENABREA,
Luigi Lagrange,
in «Ani
della
R.
Accademia delle Scienze di Torino», 2 (1866-
1867 ), pp. 540-556, alle pp.
5~4-555 .
48
L.
BRlGUGLIO e
L.
BULFERElTl ,
Menabrea. Memorie
cir., p. 12
49
Ibidem,
pp. 14
e
45 .
50
Fu fra l'altro, comand ante superiore del Genio
(1860), senatore (1 860), ministro della Marina (1861) ,
ministro dei Lavori pubblici (1862) e presidente del Con–
siglio dei ministri (1867-1869), si veda
L.
BRlGUGLlO e
L.
BULFERElTl,
Menabrea. Memorie
cit.,
Appendice I, Stato di
servizio, nomine e missioni,
pp. 207 -213 .