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si presso la regia Università dove ricoprì anche la carica di preside del Collegio di

Scienze e Lettere nel

1840

e quella di vicepreside nel

1842,

era vicepresidente dell'Ac–

cademia delle Scienze e inoltre era impegnato nella direzione degli studi scientifici

della Scuola di applicazione per le armi dotte annessa alla

R.

Accademia militare

33 •

Questa scuola era stata istituita il

4

maggio del

1839

dal re Carlo Alberto e doveva

essere frequentata dagli allievi che, terminato il corso di Accademia, erano stati pro–

mossi luogotenenti nei Corpi Reali di Artiglieria, del Genio militare e dello Stato Mag–

giore Generale. Un direttore speciale e un direttore degli studi unitamente a tre

docenti costituivano il Consiglio d'Istruzione che aveva il compito di elaborare i pro–

grammi dei corsp4 da sottoporsi poi all'approvazione del ministero di Guerra e Mari–

na. Plana svolse il suo incarico con fermezza e con impegno come risulta, fra l'altro,

dalla lettera che scriveva nel novembre del

1841

al comandante dell'Accademia offren–

dogli suggerimenti sia di tipo organizzativo che di metodo sui vari insegnamenti scien–

tifici. In particolare egli affermava:

Riguardo alla Fisica ed alla Chimica la mia opinione è, che l'una e l'altra debbono essere insegnate

in un modo speciale e quale si conviene a gioventù destinata al Servizio Militare. Per tal modo cesse–

rebbe quella complicazione che nasce dal timore di far man bassa sopra istituzioni commendate sol–

tanto dalla pratica inveterata e non da sola ragione [... ]. Dalla fisica convien recidere le cento cose

pertinenti all'elettricità ed all'ottica, che sono inutili per Uffiziali [... ]. Poco mi curo dei clamori

di

quelle persone che vorrebbero chiamare queste idee sovvertitrici delle buone discipline. Ma

il

tempo farebbe conoscere che non ho tutto quel torto che mi si vorrebbe opporre3

5 .

Nonostante i molteplici impegni e le preoccupazioni famigliari

36

Plana pubblicò in

questo periodo diciannove fra note e memorie

37

che spaziano in vari settori: l'analisi, la

meccanica, la fisica matematica e l'astronomia. Particolarmente degni di menzione

sono un lavoro, apparso nel

Journal fur die reine und angewandte Mathematik,

sugli

integrali ellittici e un lungo saggio sulla distribuzione dell'elettricità alla superficie di

due sfere conduttrici completamente isolate, dove Plana riprendeva e perfezionava la

trattazione del problema fatta da Poisson in due celebri memorie del

1812

e

1813

38 •

Solo cinque fra i lavori

di

Plana apparivano fra le memorie dell'Accademia delle Scien–

ze che in questo decennio vedevano prevalere altri settori scientifici quali la chimica, la

geologia, la fisica e la biologia. Per rendersene conto basta scorrere le

Notizz'e storiche3

9

relative ai lavori della classe di Scienze fisiche e matematiche di quegli anni, dalle quali

tra l'altro, risulta particolarmente vivace il ruolo tecnico dell'Accademia nella conces–

sione dei privilegi, che

è

sintomatico dello sviluppo dell'attività manifatturiera e dei

primi timidi passi dell'industria in Piemonte.

.

33

Per la nomina a direttore degli studi, si veda

BIBLIOTECA DELLA SCUOLA DI ApPLICAZIONE, Torino

(d'ora in poi BSA), Archivio storico,

CopiaLettere 1841-

1843, p. 44 e la lettera di Plana al comandante del 30

magilio 1842,

Carteggio ordinario 1842.

4

Si veda VASCO VICHI e DOMENICO 'ZAMBRANO,

La

scuola di Applicazione.

La

storia e

la

sede,

Torino, Camed–

da e

c.,

1993, pp. 33-37. Tra le materie insegnate figura–

vano l'algebra, la trigonometria,

il

calcolo differenziale e

integrale, la geometria descrittiva e la meccanica raziona–

le, e la trattatistica di riferimento era perlopiù quella fran–

cese, si veda per esempio

Programmi delle diverse materie

di studio e d'esame, Corpi d'armi dotte ,

Torino, Tip.

Fodratti, 1843 (BSA, Archivio storico, 31, 351, 28259).

3'

Si veda BSA, Archivio storico,

Carteggio ordinan·o

1841 .

36

Il matrimonio della figlia Sofia con Cesare Augusto

Douet era finito «per infauste cause» dopo appena venti–

tré

giorni, si veda A. MAQUET,

L'astronome royaL

cit., pp.

178-189.

37

Nel numero indicato si escludono gli articoli di tipo

230

divulgativo, apparsi sui giornali locali, la «Gazzetta pie–

montese», le «Letture popolari» e

il

< Messaggiere torine–

se». Per l'elenco delle pubblicazioni di Plana si veda

E.

D'OVIDIO,

Cenni biografici

cit., pp. XCI-C.

38

Si tratta di GIOVANNI PLANA,

NouveL/e formule

pour réduire l'intégrale

v=

J

T.f!à

la

forme trigonométrique

des transcendantes elliptiques; les poLynomes T et

X

ayant

cette fiorme T

=

G

+

G'

x

+

G"

:x!

+

ili+

Htif;

+

(H-

H·~.ll

.

l+iX

t

~J)x

1+

(X;

+K

~·DxJ

X

=

x'

+

À..x'

+

A:x!

+

Bx

+

D, in «Journal .. die reme und

angewandte Mathematilo>, XXXVI (1848) , pp. 1-74 e

GIOVANNI PLANA,

Mémoire sur

la

distribution de L'électri–

cité

à

la

sur/ace de deux sphères conductrices complètement

isoLées,

in <<Memorie della R Accademia delle Scienze di

Torino», s. II,

vn

(1845), pp. 71-401.

39

Notizia stonca,

<<Memorie della R Accademia delle

Scienze di Torino», III (1841) , pp. LV-LXXIV; IV

(1842), pp. XLI-LII; V (1843), pp. LIX-LXXI; VI (1844),

pp. XLI-LI;

vn

(1845), pp. XLV-LXXIX; VIII (1846),

pp. XLV-LXXXI; IX (1848) , pp. LXIII-LXXXI; X

(1849), pp. LI-LXIX; XI (1851), pp. XLI-LXVIII; XII

(1852), pp. LV-CXXI.