

rio. In quell 'occasione venivano definiti i compiti di organi specifici aventi lo scopo di
coadiuvare il ministro nelle sue funzioni: il Consiglio superiore di pubblica istruzione,
di nomina regia, il Consiglio universitario e il Consiglio di facoltà, composto dal presi–
de, da tre professori e da due membri del Collegi0
74 •
Il 9 ottobre di quello stesso anno
la facoltà di Scienze e lettere veniva divisa in due facoltà distinte, Belle Lettere e Filo–
sofia e Scienze Fisiche e Matematiche, ciascuna articolata in due classi con un preside
o un vicepreside, da rinnovarsi ogni triennio, alternandosi la presidenza fra le due clas–
si medesime ' . Questo naturalmente comportò una diversa e nuova distribuzione degli
insegnamenti. La difficoltà di coordinare gruppi di discipline che prima erano altrove,
oppure erano poco assimilabili fra loro determinò una prima fase di disagio e di asse–
stament0
76 ,
che ci piace rievocare con le parole colorite di Chiò:
Venne,
il
1848 salutato con tanto entusiasmo da tutto
il
mondo. TI cavaliere Boncompagni ministro
rovesciò da capo a fondo
il
collegio di scienze e lettere. Da quel caos sorse un nuovo collegio col
nome di scienze fisiche e matematiche, diviso in due classi. Una falange d 'improvvisati membri presi
qua e là, ed in gran parte nel collegio di medicina, invase la classe delle scienze fisiche, e digiuna d'o–
gni cognizione matematica, s'assise nell'aula universitaria, giudice della capacità di chi dopo un qua–
driennio di studii fisico-matematici aspira al grado di dottore in una scienza nella quale
il
calcolo, a
tenore de' vigenti programmi, è essenziale fondamento [. ..]. Povera mia facoltà! dovetti coprirmi
di
rossore
il
volto vedendoti rappresentata da una raccolta di dottori di medicina e di farmacia , che
bestemmiano di quistioni attinenti all'analisi, all'alta fisica , ed alla meccanica in faccia a candidati
scandolezzati, senza dubbio, essi stessi di cosÌ strano spettacolo. E si noti bene che non è mio inten–
dimento di detrarre al merito di quei signori nella loro specialità medica, botanica, zoologica, o far–
maceutica, direi anzi che erano essi stessi vergognosi della nuova carica, malauguratamente aggiunta
all'antico loro ufficio
77 .
Il nuovo assetto dell 'Ateneo torinese, tuttavia, unitamente alla rapida assimilazione
di tradizioni scientifiche diverse dovuta all'immigrazione di intellettuali da tutta Italia,
apriva quel decennio che pose le premesse per l'altissimo sviluppo culturale e scientifi–
co di fine secolo.
Stamperia reale, 1872, pp. 40-42; FRANCESCO RUFFINI ,
L'Università di Torino. Profilo storico,
in <<Annuario della
R.
Università di Torino», Torino, 1899· 1900, pp. 39-40;
FRANCESCO TRANIELLO (a cura di),
L'Università di Tori–
no, profilo storico e istituzionale,
Torino, Pluriverso, 1993 ,
in particolare UMBERTO LEVRA,
Dal
1844
all'Unità,
pp.
41 -48. Per un quadro delle cariche e degli insegnamenti si
veda
Calendario generale pe' Regi Stati
[...],
anni 1840-
1850 e i documenti in ARCHIVIO STORICO DELL'UNIVER–
SITÀ DI TORINO (d 'ora in poi ASUT),
Facoltà VII,
48 e 49.
74
Si veda
Raccolta degli Atti del Governo di sua Mae–
stà il Re di Sardegna,
Torino, Dalla Stamperia Reale, 1848,
voI. 16,
n.
818, pp. 939-967.
n
Ibid. ,
n. 826, pp. 995-998 e n. 827, pp. 999-1004, si
veda anche
il
verbale relativo all'elezione dei presidi delle
due classi della facoltà di scienze fisiche e matematiche
236
nelle persone di Ignazio Pollone, che svolgerà la funzione
di
preside della facoltà e di Giuseppe Moris, che svolgerà
quella
di
vicepreside (ASUT,
Facoltà VII,
48, p. 151).
76
U. LEVRA,
Dal
1844
all'Unità
cito
77
FELICE CHIO,
Il Consiglio superiore di pubblica
istruzione e
il
Pro! Deputato Chiò,
Torino, Stamperia
sociale degli artisti A. Pons e Comp., 185 1, p. 6.
Desidero rivolgere un vivo ringraziamento a coloro che mi
hanno coadiuvato nelle ricerche d'archivio: gen. Sergio
Damiani, gen. Giovanni Depaoli, R ena to Lambiase,
Umberto Levra, mar. Pietro Madafferi, Luigi Margaria,
gen. Nunzio Montemu"o, ten. col. Francesco Narzisi, Fede–
rica Paglieri, Anna Riccardi Candiani e Pasquale Tucci. Un
sentito grazie inoltre a Rosanna Roccia e a tutto il persona–
le dell'Archivio Storico della Città di Torino.