

nuovo modello di microscopio e gli altri strumenti acquistati a proprie spese tramite
un allievo che aveva inviato a Parigi presso il grande Claude Bernard
8 .
Gli studi di Rolando sulla morfologia della corteccia cerebrale aprirono la strada
alla ricezione delle teorie di Franz Joseph Gall a Torino, che divenne negli anni trenta
e quaranta un centro di elaborazione della frenologia riconosciuto anche all' estero
9 •
Oltre a costituire un punto di riferimento fondamentale per i primi medici primari che
si avvicendarono nel manicomio del capoluogo, la dottrina della localizzazione delle
facoltà dell'anima fu applicata allo studio del delitto, preparando un terreno adatto al
recepimento, in seguito, delle idee di Cesare Lombroso. Durante la riunione torinese
degli scienziati italiani - che per il contraddittorio andirivieni fra attardate discussioni
sulla flogosi e interventi d'avanguardia sulla fisiologia sperimentale e la statistica medi–
ca ben rappresenta la situazione di una comunità scientifica a metà del guado - De
Rolandis illustrò le osservazioni compiute sul famoso assassino Pecchio, giustiziato
due anni prima, che, a suo avviso, confermavano in pieno le intuizioni di GallIO. Insie–
me con la frenologia penetrarono in Piemonte anche i germi delle teorie deterministi–
che e del riduzionismo biologico pre-darwiniano. Lo documenta la tesi di aggregazio–
ne di Giovanni Battista Delponte, che riprendendo le teorie di naturalisti e antropolo–
gi quali Julien-Joseph Virey, Jean-Baptiste Bory de Saint-Vincent, Antoine Desmou–
lins , Johann Friedrich Blumenbach, James Cowles Prichard, divideva l'umanità in
«varietates» sulla base di fattori fisici e di indici come «1'angolo facciale» di Peter
Camper. Egli traeva quindi da valutazioni estetiche e criteri pseudo-scientifici - la
«frons patula, spatiosa», le guance «iucundae » degli europei, i piedi «introrsum
detorti» dei mongolici, le «nares erectae» e la «cavitas olecraniana humeri perforata»
degli ottentotti - argomenti per giustificare il superiore grado di civiltà degli europei
rispetto a tutte le altre razze: dagli amerindi, «barbari, errones, rixosi, desides, antro–
pophagi» , agli «otiosi, improvidi» etiopi, fino ai beduini, «celebres perfidia atque
immanitate animi, antropophagi, inverecundi; nulla fides, nullus humani sensus».
8
Su Rolando si veda CHARLES
C.
GILLISPIE (a cura
di),
Dictionary of Scienti/ic Biography,
New York, Charles
Scribner's Sons, voI. XI, 1975, pp. 510-511 ;
Necrologia
del Professore Cavaliere Lorenzo Martini scritta dal Profes–
sore Secondo Berruti,
in «Giornale delle scienze mediche»,
XX (1844); BENEDEITO TROMPEO,
Cenni biografici sulla
vita e sugli scritti del professore emerito Secondo Berruti,
268
Torino, Favale, 1870.
9
BARBARA MAFFIODO,
La «medicina delle passioni»
nel Piemonte ottocentesco
(1815-1859) , Santena, Fonda–
zione Camillo Cavour, 1986, pp. 100-101.
lO
Atti della seconda riunione degli scienziati italiani
tenuta in Torino nel settembre 1840,
Torino, Cassone e
Marzorati, 1841, p . 299 e sgg.