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]ULES BOILLY,

Camillo Cavour a

28 anni.

Pastello, 1838 (Sante–

na, Archivio Cavour) .

implicita denuncia del fallimento della scelta fatta dai genitori undici anni prima. Lo

confidò al fratello Gustavo e alla zia Cécile de Sellon:

Toutes les considérations personnelles, des avantages probables sous le rapport politique et pécu–

niaire m'appelaient sous les bannières de l'absolutisme. Mais un sentiment inné de dignité morale,

que j'ai toujours conservé avec soin, m'a repoussé d'un chemin où il fallait pour première condition

renoncer à sa propre conviction, ne plus voir, ne plus croire que par les yeux et les lumières des

autres

8 .

Voi sapete la mia maniera di pensare. Essa si potrà modificare, ma mutare non mai. Epperciò capi–

rete che è impossibile che io possa stare per molto tempo

in

una carica che mostra col fatto a quali

tristi conseguenze si giunga quando non si pensa ad altro che ad essere graditi od accetti a chi

comanda, e che perseveri

in

quella sotto un governo, il quale giudica come titolo di sfavore e quasi

di delitto il mio modo di pensare

9 .

Le sue opinioni personali e ancor più l'atteggiamento entusiastico con cui aveva

accolto la rivoluzione delle «Trois glorieuses» a Parigi e l'avvento della monarchia

liberale orleanista destarono forti sospetti sulla sua fedeltà all' assolutismo subalpino,

accresciuti dopo l'ascesa di Carlo Alberto al trono (aprile 1831): nel lontano 1824, l'al–

lora principe di Carignano aveva allontanato dal servizio di Corte

il

giovanissimo

Camillo, suo paggio d'onore, che per orgoglio di casta aveva dispregiato palesemente,

con inammissibile impertinenza, la «livrea da gambero» dei paggi, la livrea propria di

un lacchè. Così, ora che finalmente era giunto il momento di liberarsi da una posizio–

ne equivoca, Camillo denunciava al padre il peso determinante che quei sospetti ave-

8

Al

fratello Gustavo, Ventimiglia, 30 novembre 1828:

Epist.,

I,

p.

62.

9

Alla zia Cécile de Sellon, gennaio 1829. L'originale

autografo , in francese, è perduto: resta soltanto questo

brano, tradotto in italiano, edito in DOMEN ICO BERTI,

Cavour avanti

il

1848, Roma, Voghera, 1886, p. 86; nuova

edizione a cura di F RANCO BOLG IAN I, Milano, Fasani,

1942, p. 92. Ristampata in

Epistolario,

II cit. , p. 3.

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