

de la science et de l'esprit, de la profondeur et de l'amabilité, du fonds et de la forme qui fait le
charme de certains salons parisiens; charme qu'on regrette toute sa vie lorsqu 'on les a une fois
goutés, et que l'on ne retrouve plus jamais lorsqu 'on s'est éloigné de cet oasis intellectuel.
Ma
il
suo cuore restava pur sempre avvinto alla terra natia, alla piccola patria, per
il
cui progresso nella libertà politica e morale egli faceva costantemente voti. Infatti, alla
scrittrice francese Mélanie Waldor, amica sua, che l'aveva esortato a trasferirsi a Parigi,
rispose che non avrebbe mai lasciato né la sua famiglia, per «devoirs sacrés» e per gra–
titudine, né il suo paese, e difese
il
rifiuto con una serie eloquente di domande incal–
zanti, che meritavano una risposta sola27 :
Et pourquoi, Madame, abandonner mon pays? Pour venir en France chercher une réputation dans
les lettres? Pour courir ap rès un peu de renommée, un peu de gIoire, sans jamais pouvoir atteindre
au but que se proposerait mon ambition? Quel bien pourrais-je faire à l'humanité hors de mon
pays? Quelle influence pourrais-je exercer en faveur de mes frères malheureux, étrangers et pro–
scrits, dans un pays
OÙ
l'egolsme occupe toutes les principales positions sociales? Que font à Paris
toute cette masse d'étrangers, que leurs malheurs ou leur volonté ont jetés loin de leur terre natale?
Qui, parmi eux, s'est rendu vraiment utile à ses semblables; qui d'eux est parvenu à se créer une
grande existence, à conquérir une influence sur la société? Aucun. Ceux-Ià memes qui auraient été
grands sur le sol qui les a vit naitre, végètent obscurs au milieu du
tourbillon
de la vie parisienne.
È
ora di concludere. Per licenziare queste pagine credo giusto, e anche doveroso,
quale riconoscimento del rigoroso insegnamento impartito dal compianto collega ed
amico Rosario Romeo, rendergli omaggio riportando qui
il
suo giudizio, meditato e
perspicace - con cui concordo - sul carattere europeo di Cavour, espresso in una
pagina pregevole della sua magistrale biografia cavouriana: «A questo punto, si può
dire, Cavour uomo europeo è già tutto formato : europeo non solo nella vastità degli
interessi o delle esperienze intellettuali e politiche, ma anche nei gusti e nel tono di
vita, nella scala dei valori e nell 'immagine ideale ch'egli si forma della civiltà moderna
e dei suoi contenuti: cioè con una ricchezza di significati e di atteggiamenti che dà a
questa definizione della sua personalità un contenuto che va molto al di là della mera
definizione di un orientamento politico verso le potenze liberali dell'Occidente. Ma,
occorre precisare, europeo, non francese soltanto: ché egli si rifiutò sempre, nono–
stante tutte le insoddisfazioni e le inutili ribellioni di cui per tanti anni fu interessata la
sua esistenza, a quelle forme di abdicazione e quasi di ideale negazione del proprio
paese che molti sentirono, allora e poi, quasi necessario correlativo all' acquisizione,
nella loro profonda sostanza, dei valori propri di altre nazioni più fortunate e di civiltà
più progredite»28.
27
A Mélanie Waldor, Torino, maggio 1838:
Epist. , I,
p.355.
28
R.
ROMEO,
Cavour
cit. , pp.
754-755;
lo.,
Vita di
Cavour
cit., p.
95.
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