

MASSIMO D'AZEGLIO,
La
morte del conte Josselin de Montmorency.
Olio su tela, 1825 (Torino, Galleria Civica
d'Arte Moderna e Contemporanea).
ultimi d 'aprile a Torino, dove restò fino alla metà di luglio, «benissimo accolto da
tutti»34, partecipando attivamente alla vita politica 35 , organizzando il consenso al re
dimostratosi fermo nella vertenza del sale e dei vini: «Mercoledì v'è manovra. Quando
uscirà dal Palazzo ci vorrebbe un evviva. Ciò farà un ottimo senso in tutta Italia e nel–
l'anima del re»36.
È
azione concreta sul terreno. Ma Carlo Alberto tarda a dargli nuova
udienza e corrono voci varie anche di sfratto 37 . «Ho ripreso
il
mio romanzo, e così
lavoro e senza far nulla non sto
L.,]
questi codinoni mi seccano l'anima: ma lavoro
mangio e bevo, e tiro via»38.
La giubilazione del Solaro, tanto desiderata, pareva ancora un sogno 39 . E se ne
andò ancora. Il
15
luglio arrivò a Genova, ahimè ancora più inerte (<<salvo pei colo–
niali e granaglie») e più noiosa di Torino, che al paragone «diventa un Parigi»40!
Segue con attenzione ciò che andava succedendo dopo l'elezione di Pio IX e guar–
dando da quella parte d'Italia, chiede al Balbo di capire che in questo momento era
Roma che tirava, e che Torino stava al traino: «L'essenziale è che vi sia chi faccia bene
in un luogo d 'Italia qualunque, certo avrei preferito fossimo noi, ma anche quando
piovon dal cielo i maccaroni, non si può far aprir la bocca per forza alla gente»41. Gli
amici torinesi si dessero quindi da fare: «vado vedendo
il
Piemonte calare da quel–
l'auge che aveva acquistato; ma come senza danari non si fa l'amore, così senza dar
34
A Luigi Carlo Farini, 27 aprile 1846,
Epist.,
III, p.
82.
35
Epist.,
III, p. 82.
36
A ignoto
[recte
Giuseppe Carnera], 3 maggio 1846;
alla moglie, 8 maggio 1846,
Epist.,
III, pp. 84-85.
37
Alla moglie, maggio 1846, 31 maggio 1846 e post
31 maggio 1846; al Cotta, 29 luglio 1846,
Epist.,
III, pp.
394
92, 97,99, 139.
38
Alla moglie, 13 maggio 1846; a Giuseppe Sartori,
14 maggio 1846,
Epist.,
III, pp. 87, 89.
39
Alla moglie, 23 maggio 1846; a Luigi Carlo Farini,
7 luglio 1846,
Epist. ,
III, pp. 91, 13 1.
40
Epist.,
III, p. 247.
41
A Cesare Balbo, 29 luglio 1846,
Epist. ,
III, p. 141.