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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)

previsto dalla decretale clementina

Multorum querela

. Lo stesso frate

Antonio, quando nel 1388 dovrà ripetutamente interrogare due perso-

naggi di rilievo del mondo eterodosso – Giacomo Bech di Chieri e An-

tonio Galosna di San Raffaele –, lo farà nel palazzo episcopale di Tori-

no e nel «castrum» vescovile del Drosso alla presenza del vescovo Gio-

vanni.

Nella storia ereticale Torino risulta luogo nel quale gli Inquisitori

operano sicuri, nel quale essi possono agire nel pieno rispetto della nor-

mativa: prima e dopo, aggiungeremo, dell’apertura dello scisma. Già col

trasferimento della sede papale in Avignone l’azione repressiva nella dio-

cesi di Torino conosce un notevole incremento: e Avignone, anche do-

po lo stabilirsi della duplice obbedienza nella cattolicità occidentale, sarà

riferimento costante per l’azione inquisitoriale. Anzi, taluni Piemonte-

si saranno messi al rogo nella città provenzale – Pietro Garigli di Pio-

besi tra il 1366 e il 1373, Antonio Provana (forse di Leinì) prima del

1373, Pietro di Coazze e «unus» di Moncalieri anteriormente al 1395

79

– e, dopo lo scisma, gli Inquisitori accentuano la loro pressione sugli

«eretici» alpini e subalpini

80

. Ma Torino continua a essere immune da

presenze eterodosse: vedrà soltanto l’estremo supplizio di Giacomo Be-

ch e Antonio Galosna nel 1388

81

.

6.

La città, gli enti ecclesiastici e religiosi, il principe.

Tutti gli storici sono concordi nel sottolineare l’importanza degli

statuti torinesi del 1360

82

, importanza rilevabile da svariati punti di vi-

sta: si tratta di una compilazione statutaria che, mentre sanzionava il

nuovo rapporto di Torino con Amedeo VI di Savoia, era destinata a

durare a lungo nel tempo. Non potendo qui, né dovendo, entrare nel

merito complessivo di questo insieme normativo, vediamone rapida-

mente gli aspetti e i risvolti religiosi ed ecclesiastici. Esso si apre, oltre

che con un normale omaggio di devozione e lode verso Gesù Cristo e

79

Ibid.

, p. 136.

80

Ibid.

, pp. 145-48.

81

g. manuel di san giovanni

,

Un episodio della storia del Piemonte nel secolo

xiii

con alcune

notizie e osservazioni critiche sugli eretici valdesi e bagnolesi e sugli antichi signori di Bagnolo

, in «Mi-

scellanea di Storia Italiana»,

xv

(1874), pp. 78-82.

82

Per mera comodità faremo riferimento all’edizione de

Gli Statuti di Torino del 1360

conte-

nuta in

Torino e i suoi Statuti

cit., pp. 65-138, che riproduce il lavoro di

d. bizzarri

,

Gli statuti del

comune di Torino del 1360

, Torino 1933 (BSSS, 138/1).

83

Gli Statuti di Torino

cit., p. 65.