

Chiesa torinese e di aver violato statuti e consuetudini del capitolo cat-
tedrale. Orbene, sarebbe assai illegittimo inferire da queste informa-
zioni – che, grosso modo, non si discostano da quelle ricavabili per al-
tri chierici del territorio diocesano – una situazione di «crisi» del clero
torinese e non.
Anzi, proprio le inchieste vescovili lasciano intravedere una situa-
zione sufficientemente sotto controllo dell’autorità diocesana. Questa,
da parte sua, agisce in un orizzonte di conformismo giuridico, ossia ope-
ra affinché i canoni siano rispettati, reprimendo quei comportamenti
non solo palesemente contrastanti con gli obblighi sacramentali del cle-
ro in cura d’anime, bensì soprattutto tendenti a uniformare la vita quo-
tidiana dei chierici a quella dei laici. Ne deriva la proposizione di un
modello di prete inteso essenzialmente quale «buon» funzionario del
sacro, che in quanto tale deve
distinguersi
dagli altri uomini in mezzo ai
quali si trova a vivere. D’altro canto, ciò è quanto emerge dalla legi-
slazione ecclesiastica, locale e non: sin dagli statuti sinodali emanati dal
vescovo Goffredo di Montanaro nel 1270
72
. Questi statuti, in piena
coerenza con la tradizione canonistica e i più recenti provvedimenti
pontifici e conciliari, collegano la «monditia et onestas clericorum» con
la «laus, cultus et honorificientia Creatoris» e i connessi compiti di «po-
puli gubernatio et regimen animarum». Certo, ciò non significa che non
vi fossero violazioni di una o più norme, soprattutto dell’obbligo rela-
Vita religiosa e uomini di Chiesa in un’età di transizione
317
72
briacca
,
I Decreti sinodali torinesi
cit., pp. 137-47.
segue
Tabella 2.
Anno
Località
1339
1340
1341
1355
1356
1377
1378
Trana
–
–
–
2
–
–
–
Valgioie
–
–
–
–
–
1
–
Vigone
1
–
–
1
1
–
–
Villafranca P.
–
–
–
1
–
–
4
Villanova C.
–
1
–
–
–
–
–
Villarfocchiardo
3
–
–
–
–
–
–
Vinadio
–
–
1
–
–
–
–
Virle
1
–
–
–
–
–
–
Non precisata
–
–
3
–
1
–
–
Totale
41
28
46
42
24
53
28