

ma». Il primo docente della facoltà di medicina, Antonio Cusano, era
milanese. Non dalle lezioni cattedratiche, ma dalla conversazione spic-
ciola del convivere quotidiano appare individuato un altro flusso di par-
lata padana.
Gli studenti universitari provenivano in prevalenza dai domini sa-
baudi cisalpini; essi però, come il primo «dottorato» in teologia, il fran-
cescano Marco da Sommariva che era stato in precedenza allievo a Pa-
dova, potevano avere premesso altre esperienze
94
.
Nel convento dei Padri Predicatori ossia dei Domenicani, presenti
in città a quanto pare sin dal 1260, veniva formato un certo numero di
studenti religiosi dell’ordine: nel 1375 ne era maestro di logica padre
Odonetto Goffi di Lanzo, che in seguito fu ripetutamente priore, men-
tre come lettore o ripetitore era padre Pietro di Pinerolo; nel 1403 è let-
tore Giovanni da Casale, quando è sottopriore padre Giacomo da Sa-
luzzo
95
.
La varia provenienza dei religiosi degli ordini mendicanti corrispon-
de alla loro organizzazione in province dai vasti territori e alla mobilità
che è caratteristica del loro impegno apostolico; il conseguente uso lin-
guistico nella vita comune è anche condizionato dalla presenza nei con-
venti di conversi che non hanno familiarità col latino.
Certamente il ministero sacerdotale di catechesi, di esortazione, di
confessione era esercitato in volgare: vorremmo essere informati del ca-
so di sermoni eccezionali o cicli di essi, come i quaresimali o le missio-
ni, di predicatori che vengono di lontano, come in tanta parte del Pie-
monte Vicente Ferrer e Bernardino da Siena.
Una confraternita di Santa Croce risulta eretta in Torino con bolla
di Clemente VI del 1346, nella chiesa parrocchiale di San Paolo, e pare
che anche in documenti anteriori al 1350 si facesse menzione di una «So-
cietas batimenti Disciplinantium S. Crucis». È stata da tempo rilevata
l’importanza che per il diffondersi nel ceto popolare di un tipo lingui-
stico «italiano», in primo luogo della comprensione e in conseguenza di
modificazioni nell’uso attivo, può avere avuto la consuetudine dei Bat-
tuti di cantare nelle loro adunanze, come preghiere, laudi di origine um-
bro-toscana
96
. Di questa origine sono evidenti prove i
Laudari
, ossia le
Istruzione e cultura
367
94
Ibid
., pp. 177, 117, 131.
95
v. ferrua
,
Dal convento alla Città. La vita torinese attraverso il registro dell’archivio del Con-
vento di S. Domenico redatto dal Padre G. A. Torre (1780)
, Torino 1995 (BSSS, 213).
96
g. gasca queirazza
,
Le confraternite dei Disciplinati in Piemonte: loro influenza sulla diffu-
sione del volgare di tipo toscano
, in
Il movimento dei Disciplinati nel Settimo Centenario dal suo inizio
(Perugia 1260)
(Atti del Convegno Internazionale, Deputazione di Storia Patria per l’Umbria), Pe-
rugia 1962, pp. 328 sgg.