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/ 1 D u om o di T orin o

conti di Valperga. Il chierico F ra ncesco De Pistorio ·fondò nel 1461

quella cii San Giacomo

( 109) ,

che venn e in patron ato agli Strata tori–

nesi ( I IO). Gug lielmo Caccia da Novar a, arcidiacono del Cap itolo tori–

nese, . istituì nel 1486 quello di San Gerolamo ( I I I) di pa tronato di sua

famig lia, e Gioan ni Pog e ne dotò uno nel 136

I ,

leg an done la collazione

a Gioann i De Bulgar o cd a Gioanni Peraz io

( I

12).

Ben poche . notizi e ci g iunsero dci monumenti sep olcr ali che orn a-o

van o l'antico San Gioanni, e qu elli che leg gon si ricor dat i scomp arver o

qu asi tutti nella ere zione de l nuovo.

A tacer e della tomba del mar chese . Olderico Manfredi , scomparve

la

bella volta

che Gioanni Podio, g iurec onsulto torinese cii alta fama e

capitano ciel popolo ' milanese, aveva ordina to nel 128 8 ( 113) g li fosse

pr eparata con ana loga epigrafe e con disp end io di venti lire di as tesi

( I

14).

E bber o tomba in un med esimo

vase,

nella cappella cii San Michele,

il vescovo Guido Canali e Gioanni suo nipote, canonico di T orin o e pre–

posto cii Rivoli

( I

15) ; e sa ppiamo che fur ono dep osti nel San Gioanni

Gug lielmet ta di Crescherel all' altare cii San Michele, g li Scr ivandi a 'q uello

cii Santa Lucia, i Gorz ano a -San t' Andrea

( I

16), il canonico Placencia al–

l'Annunziazione, Gaspa rclo Asinari di Virle a Sa nto S tefan o ( I 17), il beato

Gioan ni di Ri valta, vescovo di T orin o, presso il ba ttistero dove . eb be

culto ed operò miracoli

( I

18), il nobile Fran cesco Bor gesio tra il batti–

stero e la tomba del beato Gioanni ( 119), Gian Ludovico di Savo ia, conte

ci Ginevra, all'altar mag giore ( 120), il vescovo di Aulx suo zio tumulat o

il 4 di ottob re del 1490 , la dama di La Croix deposta- nel San Gioann i

il 20 gi ug no di quell'anno, e : Filippo di Vische, scudiere duca le, che -fu

sepolto il 22 sett embre del. 1428 ( 121) . .

Più. part icolar egg iate notiz ie ci giunsero di tr e monumenti sep olcra li

dei mar chesi di R omag nan o. Il vescovo Ludovico, testando infa tt i il

IO di ottob re de l 1468, lasciò quattrocento scudi d 'oro perch è fossero '

cos tru tti d ue mon umenti, nell'uno dei quali venisse composta la sua

-salma,:

e nell'altro quella del vescovo Aimo ne suo zio e pr ed ecessore; ne affidò

il disegno e la fattura a quel medesimo mastro An tonio T ru cchi da Bei–

nasco che aveva scolpito fra il 1454 ed il 1459 il be llissimo tabernacolo

collocato nel duomo per ·accog liere l' ostia del miracolo del Sacra mento,

e volle che i due sepolcre ti sorg essero tr a l'altar mag giore e la cappe lla

di Sa nto S tefano presso al tabernacolo anzidett o ( 122) . Ma l'artefice mutò

il luogo, ed i due vescovi furono sep olti nella cappella stessa di Santo

Stefan o cla uno dei suoi lati. Nel lato opposto elesse poi sua sep oltura

Antonio di Romag nano, cancelliere di Sav oia, avendo egli prescritto nel

suo testamento de l 1479 di essere sepolto nella

tomba

marmorea

e

scolpita ,

che egli g ià si era prepara ta in q uell' anno ( 123) . E prima di

lui, mor to fra il 5 di aprile ed il 22 di ottobre di qu ell'anno, fuvvi pure

deposta F ilippin a Barba vara sua moglie ( 124). Senonchè questi tre mo–

numenti andaro no travolti e disp ersi nella distru zion e del San Gioan ni.