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1 1 Duo mo di Tori no

Ma il poco che fu fatto non ovviò al pericolo; laonde il cardinale

Ga leotto di Pietramala dovè int erdire nel ,

1388

l'uso del tempio. E tut–

tavia non si mise mano a maggiori ope re

~no

al

1395 .

Allora stavano

ancora saldi i muri che dividevano la chiesa dal Sa nto Sa lvatore e da

Santa Maria

(48) ,

e reg gevasi tuttora il tetto delle navi rifatto nel

1343 .

Il vescovo Gioanni de i signori di R ivalta torin ese stette dunque pago a

patt uire con mastro Andrea da Torin o che fosse rifatta l'abside in volta

ed il presbitero sino alla sua gradinata

( 49)

e riattatone il tetto,

prornet–

tendogli la calce ed il legname occorre nti e cinq uecento fiorini. Scritto ne

quindi al Comune per averne aiuto e consiglio, g li fur ono inviati qu attro

cred enzieri

( 50) ,

coi quali il vescovo potè accontarsi per modo che fu

chiamato da Chieri mastr o Gioannone Gaglardo a or dinare il da farsi (5 I ),

ed il 3 di febbraio questo mastro g ià aveva visit ato la chiesa e dato il

suo parere

(5 2) .

Due mesi do po mastro Andrea riceveva dal vescovo

d ucento de i cinquecento fiorini patt uiti , che vuolsi credere fosser o dati

a titolo di capa rra, come usavasi allora in cotali contratt i. Ed è altresì

veros imile che sias i allora ampliata l'abside primitiva, la qu ale. .g iusta

lo stile lombar do dell' undecimo seco lo, aveva poco aggett o ; per modo

che la chiesa avesse ancor' essa il suo coro

(53) ,

come semp re avev alo

av uto il Sa nto Salvato re.

Da quel tempo il nostro San' Gioanni vid e tutta una fioritura di

lavori e di pie ' fondazioni. Il comune fornillo, pr ima del

1412,

di staili

cap itolari addossati al mu ro contig uo al Santo Sa lva tore; ed ad dì

19

ge n–

naio di quell'a nno mand ò ornarne il lato oppost o

(54).

Il pilastro de ll'acquasa ntino fu fregiato d' una cap pelletta ere ttavi nel

1402 ;

un 'alt ra dedicata a sant'Orso la fu istituita nell'ottobre del

1434

fra la cappella di Sa nto Stefano e quella della SS. Trinità nella nave a

cormi

evang elii ,.

poco prima de l

5

aprile

1432

fu innalzato un alta re

a San Secondo (55) ;

ed

il 9 ge nnaio di quell'a nno il Capit olo ottenne

bolle di papa E uge nio IV, con le quali potesse pr end er e mille fiorin i

sui legati pii di 'incerta des tinaz ione

e

sulle somme restituite da ladri e

da usurai, per fornire la chiesa di libri e di arredi e di robuste cam–

pane, e per r iattarn e i chiostr i, g li ed ifizi ed il campanile

(56) .

Cinq ue anni dopo il Capito lo

manda~a

vedere quali ripar azioni oc–

corressero alla fabrica, al tetto ed al campanile (57) , e richied eva un

mast ro eli Carignano, risiedente in Monca lieri, d 'u n

m~dulo

di g randi

tegole quali occorrevano per le navi minori

(58) .

fu da meno il ve–

scovo Aimone di Romagn ano, il quale nel giug no del

1435

vi eresse un

nuovo coro ab bassando la so ttos tante confessione di san

t'

Orsola

(59)

e'

dotollo di nuovi stalli

(60) ,

e, venuto a m'orte il

I O

di settembre de l

1438,

lasciò og ni suo ave re alla

fabrica

della chiesa.

'

l

Maggior opera

divisò

il vescovo Lu dovico non ap pena fu innalzato

alla sede ;poichè, trattando addì

5

g iug no del

1439

col Capit olo intorn o

ai lavori che si volevano fare, dich iar ava compe tere a lui il diritto di

erige re la basilica (6

I).

Ma stette pago a costrurr e una nuova sacrestia,