Table of Contents Table of Contents
Previous Page  18 / 248 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 18 / 248 Next Page
Page Background

12

Il Du om o . d i T o rin o

sima

negli

anni

1425

e

1434;

poich è addì

20

febb rai o ciel

1425

il ve–

scovo Aimone rinunziò a cos tru rre la ca ppe lla cii Santa Caterina, che

voleva inn alzare

nell'ala

o nave del San Giovanni

f ra il p ilone del bat–

tistero ed il muro oo/to ad occidente,'

e il

28

di ott obre ciel "

1434,

Fran–

cesco Borgesio volle .essere sepolto

nell'ala

cii mezz o della st essa chiesa

presso il battistero cile vi sorg eva a modo di ostacolo costr utto, come di–

cevasi, p er starv i dentro onde evitare la prcssn ra della turba

( 20) .

Le

qu ali espres sioni alludo no chiaramente ad 1In fonte battesimale circondato

cla parapetto e da colonne , e forniscon o ar g omento a cr ed er e che Lan–

dolfo lo avesse co nservato nella nave mag g iore ciel tempi o.

A dire poi della forma cii qu esta nuova chiesa, conviene anzitutto

saper e che essa rimas e pr ess ochè intatt a fino al

"1492,

come prov erassi

fra br eve. T raendo per ciò lume clalle notizi e che se ne hanno fra l' un–

clecimo " secolo ed il "decimoquinto, d obbiamo riconoscere che l'edifizio

ere tto da Landolfo appa rteneva allo stile lombardo, apparso in Italia nella

prima metà ciel non o secolo

( 2 l ) ,

p erfezion at osi nei du e che seg uiro no,

e diffusosi poi in quasi tutto il Piemonte a partire dall'unclecimo

( 2 2).

II nost ro San Gioa nni aveva dunque un' abside in volt a, poco spo r–

gente, q uale usavan si ancora fin clopo il mille per le chiese non clestinat e

a monaci

( 23) ,

de tt o volgarmente,

tru na,

quas i tri buna, rifatta poi nel

1395;

e sott'essa una cripta rialzata con par ecchi altari o confessioni, all' uno

de i q uali veneravansi ancora nel

143 5

le reliquie cii Sant'Orsola e delle

un clicimila ver gini

( 24) .

Dal presbi teri ò si scencleva per un a g ra dina ta

( 25)

nella nav e maggi ore, che clicevasi anche cii S an" Gioanni

( 26) ,

fianch eg–

g iata da clue minori

( 27)

e divisa da esse con pilastri

( 28)

che reggeva no

il tetto

( 29).

La fronte della chiesa av eva una porta mag giore ed un a

minor e

( 30) ,

clalle quali si scendeva sulla piaz za per tr e g radini (3

l );

e trovan si pure ricordati il pOl;tico ed un piccolo campanile ere tto

a cavalier e clella facciat a, clal q uale suonava nsi le mess e dei cape l.

lani

(3 2)

e che esis te va anco ra nel

" j.68 (33) .

Due muri sepa ra vano

la chiesa dalle contig ue ciel Salvat or e e di Santa Mar ia, alle q uali si

accecleva tuttavia per clue porte, ecl ai muri an zidetti si addossavan o le

cappelle delle navi minori. Tra

l'abside;

il Santo Salvatore e il g iardino

retrostante ciel pa laz zo vescovile ved evasi la sa crestia

(34) .

S i può infine

asserire che il tempio so rgeva a un dipresso clov e si stend e la nave mag–

g iore ciel cluomo odie rno .

Tale era la basilica nella q uale serb avan si il

25

marzo del

1039

le

reliqu ie dei Santi Gioa nni, Martiniano, Gi uliano , Bisuzio

(35) ,

Secondo

ecl altri santi. Ecl

è

alt resì verosimi le che qui vi seg uisse il memorabile

avvenime nto segn a to negli anna li geno ves i del Caffaro

(36)

all'anno

l

162 .

Du rando allora as pra e lunga contesa fra geno vesi e pisani, l'arcica ncel–

lier e di Fecler ico Barbarossa aveva mandato invias sero i loro nunzii a T orino

per inten clere

la-

se ntenza di F ederico. Senon ch è i messi dei ge novesi,