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C a p i to lo I

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ave ndo preced uto di cinqu e g iorn i i loro emuli , tant o si adoprarono in

Tori no appo l' imperator e, che qu elli di Pisa, g iunti in ritard o, più non

osarono rep licare.

Chè

anz i, stando

F ed erico

' nella

basilica

torinese con

la coro na sul capo e con la' moglie Beatri ce e gran corteggio di prin–

cipi, i pisani furo no ig nominiosamente espul si dal coro della chiesa , ed

i genovesi furono posti in luogo eminente, dond e potessero vedere a loro

agio la coppia imperiale e qu anto accad eva nel tempi o. Dopo di che

Federico intimò alle parti componessero in una treg ua insino a che egli

fosse rit orn ato dalla Germania (37) .

No n

è

qui luogo da provare come il fatt o sia accaduto circa il di

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d i agosto di quell'an no, nel qual g iorno Federico , 'assistito da ll'arci–

vescovo di

Magonza,

e dai marchesi di Monferr ato e del Vasto,

diè

in

Tor ino a R aimondo Berengario g iuniore i contadi di Provenza e di

Forcalquier

( 38) .

sosteremo a d iscutere se le pa ro le usate ' dal

Caf–

faro (39) d inotino che Federico Barbar ossa pr ese appunto nella basilica

torinese la corona reale d ' It alia,

anzichè

in Milano od in Monz a od in

Pavia (40) , oppure se egli vi comparisse solamente con la corona che

g ià prima d 'allora avesse assunta .

Ani me pie provvidero nel volgere dei seco li

perch è

il San Gioanni

ricost ru tto da Landolfo fosse conservato degn ament e alla propria qua lità

di

madre, chiesa magg iore, cap o del vescovado, llobile ed ,illsig ne f ra le

chiese del Piemonte e duomo

(4 1),

onde andava insignita fin dai prim i

anni dell'undecimo secolo. Pr ete Odo lrico, sacrista del Santo Sa lvatore,

regalavala verso il

l

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di alcune terre, acciò fosse migliorata, ricoperta

e conservata tale ; il vescovo Carlo I confermava .tal dono e vi aggiun–

geva la dec ima cii campagna : Orazi o le clava nel

11 5 3

alcuni poderi in

Rivoli, in avorio ecl in Malavasio ; il capitolo statuiva nel

12 13

che i

redditi di Va l Sa lice fossero devoluti alle riparazioni de l du omo , e

nel

132 8,

nonc hè nel

1468,

pr escrisse che og ni canonico nuovament e

elett o dovesse devolvere alla

f abrica

i pr oventi del primo anno di suo

canonicato.

Nondimeno la fabrica mal reggeva al temp o ecl all' incuria. Nel

134 2

i canonici ottenevano che il Comune vietasse la corsa del carro che nella

festività del Sa n Gioanni si menav a in g iro per la chiesa

(42) ,

ed unclici

anni dopo ne facevan o rifare il tetto cade nte

( 43) .

Maggior i opere pr eparavansi nel 1379 ond e imped ire che l'ed ifizio

rouinasse,

ed il Capitolo domand ava (44) , ed il Comune gli pr ometteva

ducento lire di vienn esi cla pagarglisi per metà a lavoro intrapreso e

per l'altra metà ad opera compiuta (45), la quale fu infatti avviata,

poich è

nell'anno che segui i canonici domandaron o la somma promessa

(46),

e, ponendo termine ad un litigio che avevano con Bartolomeo Cornaglio,

imposero a costui che pagasse 50 fiorini alla

f abrica

della chiesa

evidente–

mente rovinosa (47) .

,