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quasi sempre di non più' di quindici individui; e a quelli
di uno stesso gruppo si dà il medesimo tema, ' portato a
loro conoscenza al principio della seduta sotto rigorosa sor–
veglianza. Le commissioni esaminatrici si compongono, il
presidente compreso, di cinque membri, fra i quali almeno
uno vien scelto fra gli ingegneri che sono addett.i a qualche
ufficio
~ecnico
pubblico o
pr~vato
e che da un quinquennio
esercitano la professione. Queste commissioni sono proposte
al Ministero dal Consiglio direttivo, e ne
è
presidente il
direttore della Scuola o un professore ordinario che ne fa
le veci.
Le Commissioni per ,gli .esami generali esa.minano prima
gli elaborati sul progetto toccato in sorte a ciascun gruppo
di aspiranti al diploma, ed ammettono all'esame orale so·
lamente quei candidati il cui lavoro
è
ritenuto accettabile.
Dopo l'esame orale ha luogo una votazione, nella quale si
tiene contemporaneamènte conto delle due parti dell'esame
generale , ed occorrono i 70rlOO per ottenere l'approva–
zione.
Un giovane rimandato all'esame generale in seguito alla
accennata votazione deve aspettare un anno prima
di
ri–
tentar la prova.
La difficoltà di mantenerè la rigorosa sorveglianza nei
due primi giorni di lavoro, la quasi impossibUità di otte–
nere che quanto i candidati fanno nei tredici giorni succes–
sivi sorta tutto dalla loro testa, il tempo generalmente non
adequato all'importanza del progetto da studiarsi, la neces'–
sità di nominare in una Scuola numerosa come quel,Ia
di
Torino più d'una Commissione esaminatrice, rendono questo
sistema d'esame non del tutto sicuro, non egualmente diffi–
cile per tutti i candidati, e non scevro da incertezze. E l'ec–
cesso del rigore, col pretendere i 70rlOO_per voto minimo
dell'idoneità e coll'obbligare all'aspettativa di un anno i
giovani ' che vengono reietti, ha portato all'inconveniente op–
posto della troppa indulgenza. Però, quando si adottino àl-