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meno un'arcata di passaggio, venne , chiusa ed aècordata al
professore di mineralogia cav. Gastaldi, per una collezione
paleontologica che era venuto formando.
- Restava
an~ora
,l'anfiteatro di chimica il quale, come si è
detto, era tutt'al più capace di una sessantina di allievi, ed il
quale per conseguenza era
insufficien~e
per una scolaresca
ognora avvicinantesi a sorpassare il nUmero di 100 per ogni
corso. Per questo fu giuocofòrza aspettare assai lungo tempo
giacchè in tutto il castello non vi era sala di sufficiente
ampiezza a riceverlo. E fu solo nell'anno scolastico
1872~73
che' si ebbe la possibilità di sopperire anche a questo bi-
8ògno coll'assegnare alla chimica due locali posti al piano
terreno del nuovo edifizio, stato costruito a mezzodì del
easteilo del Valentino lungo il lato di levante dell'attiguo
giardino, giacchè nel più ampio di questi due locali fu sta-
bilito un anfiteatr.o capace di .130 uditori.
.
L'antica scuola di chimica rimase così vuota, e, assieme
all'atrio posto nel pianterreno al centro del padiglione cen–
trale, fu poi unita ai locali per la collezione di costruzioni
e pel nuovo laboratorio di esperimentazione delle resistenze
dei materiali.
Il citato nuovo edifizio a mezzodì del castello del Valen–
tino fu costruito in quattro riprese. S'incominciò col fare la
parte centrale addossata al muraglione di sostegno del giar–
dino verso levante, col suo pavimento in C"Orrispondenza
del viale posto lungo la sponda sinistra del .fiume Po e co–
perto con un terrazzo, allo scopo di stabilire in essa la torre
idraulica, la
v~sca
di misura e l'impianto di alcune turbini,
. le quali, unitamente ad un sistema di canali e ad una vasca
da farsi nel sovrastante giardino, dovevano costituire
il
nuovo stabilimento idraulico modellato
~u
quello della Pa–
rella di cui già si fece cenilO al principio del
§
1.
Dopo
venne eretto il pianterreno ed
il
primo piano della parte
posta fra la prima già indicata ed il vecchio castello; e,
mentre erasi in procinto di coprire questa seconda parte,