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si pensò e si provvide a completarla col secondo piano. A
mezzodì della prima parte, destinata come si
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detto allo
stabilimento idraulico, fu eretta la terza parte che consta
di un pianterreno e di un primo piano, e che, coperta da
un tetto provvisorio, sta sempre aspettando
il
compimento
del suo secondo piano. Finalmente sulla prima parte fu–
rono elevati due piani onde portarla allivello della seconda.
Cosicchè il nuovo edifizio chè trovasi a mezzodì del castello
del Valentino, non essendo ultiIJ.lato, presenta nel suo com–
plesso lo sconcio di cor?namenti e di tetti non ricorrenti
allo stesso livello.
Il pianterreno del nuovo edifizio è ora occupato: in parte
dallo stabilimento idraulico, da una piccola officina con mac–
chin-. utensili e da un mulino esperimentale, i cui mecca–
nismi sono ancora
di
proprietà del Ministero delle finanze;
in parte è destinato all'impianto dei motori idraulici con
asse ozzontale, ma per mancanza di mezzi finanziari non
fu
anco.rapossibile realizzare quest'idea giit stata tradotta
in progetto dall'illustre professore Richelmy. Il primo piano)
occupato in parte dall'anfiteatro di chimica e da una sala
che lo precede, è assegnato pel rimanente allo stabilimento
idraulico ed al gabinetto di geometria pratica. Per rapporto
al secondo piano, -consistente in due sale, ecco quale desti–
nazione ha avuto.
t.
Al principio dell'anno scolastico 1876-77, per convenien–
'eruente applicare il vigente regolamento speciale alle scuole
d'applicazione degli ingegneri, fu necessario assegnare dif–
ferenti locali per le
s~uole
di disegno del secondo c del terzo
corso; e si raggiunse lo ·scopo portando la collezione paleon–
tologica in una delle sale già ultimate al secondo piano del
nuovo edifizio, e riducendo il locale, reso
COS\
disponibile
al piano terreno, a servire con qualche aggiunta per scuola
di disegno agli allievi del terzo corso. Ma, avendo l'ultimo
citato regolamento portato da due a tre anni il periodo '.
dell'insegnamento nelle scuole d'ingegneria, fu d'uopo pen-