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che barrono Ifèlle intaccature più
profonde
della resta, è eli
2000
m. ;
le cime più alte si approssimano ai
4000
m. e talvolta li supe–
l'ano. Questo spartiacque
così
elevato non dista in media più di
45 Km. dal margine della pianura, il quale supera di poco la
quota di 25'0 m.
La
ripidità
è
ancora aumentata dalla circostanza che parecchie
delle cime maggiori stanno fra lo spartiacque principale e la
pianura, cosicchè giacciono completamente in territorio italiano;
così avviene per
il
Gran Paradiso, e in minore misura per lo
stesso Monviso. A ciò si deve se dal Rocciamelone alla Grande
Sassière la cresta di confine scende di qualche poco al disotto
di
3000
m. soltanto al colle della Galisia (2997 m.) e nessun
passo, che non
attrav
ersi un ghiacciaio, si apre in fondo alle valli
di Lanzo e dell'Orco; e, ne110 stesso modo. se a sud del Mongi–
nevro non si hanno altri passi facilmente transitabili sino al col
de Larche
(2000
m.) in fondo alla valle della Stura di Demonte.
Torino si trova fortunatamente allo sbocco di una delle
depressioni maggiori, il Monginevro (1854 m.), a cui corrisponde
una delle maggiori valli piemontesi, quella della Dora Riparia.
I passi alpini che sboccano in questa valle (Monginevro e Cenisio)
sono i soli che obblighino, in modo assoluto, chi vi transita a
passare per Torino (l).
Dopo
il
Mongiuevro una delle depressioni maggiori delle
Alpi Piemontesi
è
quella del Piccolo San Bernardo (:!l88 m.) a
cui corrisponde l'ampia valle della Dora Baltea nel versante
italiano, e, nel versante francese, il grande avvallamento seguito
dalle acque deH'Arly, dell'Isère e del Drac, che separa le Alpi
calcari della Savoia e del Delfinato dalla zona del Monte Bianco,
al quale si giunge con più breve cammino per le vie del
Moncenisio . e del Fréjus. Il Piccolo San Bernardo non può perciò
attualmente competere con queste, e, rispetto al commercio
internazionale,
è
sceso al grado di strada secondaria, mentre nei
tempi passati fu il più saldo vincolo fra i domini cisalpini e
transalpini della Casa Sabauda, ed ebbe pure una notevole
importanza nell'epoca romana.
Ciò che rispetto alla valle di Aosta
è
il
Piccolo San Bernardo
nelle Alpi Graie,
è
il
Gran San Bernardo (2467 m.) nelle Alpi
(1)
NISSEN,
Itat.
Landesk,
I, 157. - A.
PELLOUX,
La Valle
(l'Aosta
in
Rivista Militare Italiana,
)901,
p.
298.
.