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Fino al secolo decimosesto la città di' Torino non oltrepassò

questi limiti.

.

Colla caduta dell'Impero Romano vennero a man care le

condizioni di -ambiente più ne cessari e per lo sviluppo del com–

mercio. Una serie interminabile di guerre, di invasioni, di sac–

cheggi rese sempre più misere e più scarse le popolazioni del

Piemonte e dei paesi vicini , e la mancanza di unità politica

distrusse ogni movimento commerciale un po' ampio tra l'Italia

e la Gallia. Le Alpi non sono più valicate da eserciti romani

bene ordinati e dis ciplinati, o da lunghe carovane di mercanti,

ma solo da eser cit i barbari che tutto saccheggiano e distruggono.

Tuttavia, an che durante i primi secoli del medioevo, Torino ebbe

una notevole importanza, se non sotto l'aspetto commerciale,

almeno sotto l'aspetto politico e militare. Ben poco sappiamo

delle vicende di Torino durante il dominio dei Goti; ma sotto i

Longobardi i dn chi torin esi rappresentano una parte non secon–

daria nella st oria dell'Italia ; e ciò induce a credere che la nostra

città, sia per la sn a importanza intrinseca, sia per la sua posi–

zion e, godesse di un posto privil egiato n ell'Italia settentrionale.

Troppo di breve durata fu l'unità politi ca dell'Europa cen–

trale ed occidenta le sott o Carl omagno e i suoi primi successori.

Ben presto i cont i e i mar chesi ebbero, ciascuno nel proprio feudo,

un'indipendenza quasi assoluta, e così il Piemonte fu diviso in

molte piccole signorie

il

pi ù

dene volt.e in lotta fra loro (l).

Nè le cond izioni del nostro paese si modificar ono col sorgere

in alcun e città del reggimento comunale. Come erano stati in

lot ta i cont i e i marchesi, così si combat terono i comuni

-fra

di

loro o furono in lotta con i s ignori feudali.

In qu esta epoca sto rica Torin o perdette quasi tutti i benefici

che le provenivano dalla sua tortunata posizione centrale, e non

ebbe qu asi più alcuna influ enza sulle altre città del Piemonte.

( La molteplicità dei cent ri di azione in breve tratto di paese

disseminati, scrive il Cibrario, non retti da un legame comune,

ma da opposti in teressi condott i a nuocersi scambievolmente,

è

la qualità distintiva del medioevo. Non vi era un potere comune,

il 'quale, superiore di autorità e di forza, ad ogni altro coman–

dasse, la giustizia e la pubbli ca pace promuovesse con regole

(1) Cfr.

SO~lBART,

Die Entstehung

del'

Stiùlte

im

Mittelatter,

i n

Rivista

di

Scienza,

1907, III,

p.

171.