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uniformi
J
(1). E qu asi ciò non bastasse si moltiplicarono i dazi,
i pedaggi, le tasse di mercati e di vendita ;
il
più feroce prote–
zionismo caratterizza l' epoca dei Comuni e delle Signorie.
Mi pr eme qui ri cordare un fatto sto rico che ebbe una grande
i nfluenza sull'avvenire di Torino, del Piemonte e dell'Italia
intera : l'a cqui sto della conte a di Aosta da parte di Umberto Bian-·
caman o e il matrimonio di Oddone di Savoia con Adelaide di
Torino pongono nelle mani di un a sola fami glia i vali chi del
Grande e del Piccolo San Bernardo e quello del Monceni sio, che
i ncomin cia ad essere più frequentato dai tempi di Lodovico il
Bonari o, il fondatore dell'Ospizi o del Monceni sio (2).
In questo modo il pas saggio delle Alpi venne ad essere di
molto facilitato; ma purtr oppo il commercio ebbe
il
in contrare osta–
coli gravissimi nella sottostante pianura piemontese, ove coll'inizio
del secolo
XII
l'evoluzione storica ci presenta ormai cost ituita la
poliarchia comunale. Come ben nota il Gabotto, nell'espansione ter–
ritoriale dei Comuni italiani non bisogna vedere solo una qu estione
di pane, ma una qu esti one ass ai più complessa di interessi conver–
genti e div ergenti. :« tra qu esti non ti ene per certo l'ultimo luogo
il vantaggio, e spesso il bisogn o imp erioso, dì" assicurare le vie
di commerc io di imp ortazi one di esportazione e di t rans ito colla
conquista dei punti , per così dir e strateg ici delle vie medesime (3).
Fiorivano in questo tempo le celebri fiere di Champagne a
cui non concorrevano solo mercanti di Firenze, di . Sieua, di
Milan o e di altre città della valle del Po (4); ma bensì ancora
di Genova e di qu ella parte della Lombardia, che allora appunto
in cominciava a denomi na rs i Piemont e, e specialm en te Asti e Alba:
( I)
CI BR A!UO,
Della Economia politica nel medioevo,
Tor ino, 1849, p. 9.
(2)
G ABOTTO,
L'abaz ia e il Comune di Pin erolo e la n'scossa sabauda
in Piemonte,
Bibl. della S ocietà Stori ca Subalpina, voI. I, Pinerolo. 1899,
pago 94.
(3)
GA BOTTO,
Le orioini signorili del Comun e,
in Boll. Stori co-biblio–
grafico Subalpino, VIII, Tor ino, 1892, p. 145. Per al tre not izie sulla storia
del commerc io in Piemont e cfr. lo st udio già citato del BARELLI,
Le vie
del commel'cio
ecc.,
p.
10 e segg. dell'estro
(4)
PITOU,
Les Lombards en Fra nce et à Paris,
P aris,
1891. -
SCHULTE,
Geschichte des Miltelalt erlicllen Handels und
Yerke hrs
zwischen Westd.eut–
schland und Itat ien mit Ausschluss von Venedig,
Leipzi g, 1900, L III.
-
~CHAUBE,
Han delsçeschichle der Romanisehen Volker des Mittelmeer–
gebiels bis zum Ende del' Kreuaziiçe,
Miinéhen, 1906, p.91 e speciamente
il
c.25 (Handel del' Itali ener mit dem mittle re n und ndrdl ichen Frankreich).