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29

caratteristica delle capitali (l ). Nè

è

stata solo

la

centralità

ad in–

durre i Principi di Savoia a scegliere Torino, come ca pitale del

del loro stato, ma specialmente la sua posizion e allo sbocco della

valle di Susa, pCI' cui pas sa va la principal e strada che metteva

in comunicazione i domini sabaudi situati in Piemonte con qu elli

situati al di là delle Alpi.

È

poi da notarsi, che la scelta di Torino come capitale non

si deve al capriccio di un principe, ma fu a poco a poco irnpo–

sta dagli avvenimenti ; segno chiarissimo, qu esto, della grande

influenza esercita ta dalla posizione geografi ca. La nostra città

infatti nella seconda metà del secolo XIV non era cer tamen te la

più popolosa e ricca del Piemonte: nel

1377',

essa aveva appena

4200 abitanti, mentre Chier i ne aveva

6665,

Moncalieri

3856,

Lanzo

3500,

Cuneo

3265"

nel

1363,

Ivrea

5196;

Vercelli, MondOVÌ

ed Asti superavano cer tamen te i

10.000

abitanti ecc. (2).

Queste cifre dimostrano chiaramente quanto le divisioni

politi che del Piemonte, creando molti piccoli centri, e ostacolando

lo sviluppo del commercio, diminuissero i benefici che Torino

poteva t rarre dalla sua posizione geografica. Lenti ssimo fu il pro–

gresso della città sino alla metà del secolo XVI, anzi fino al

1562,

quando

c

auspicium. melioris aeoi

».

Emanuele Filiber to potè

rientrare solennemente nella capitale dei suoi Stati aviti (3), la

(l)

Cf

t'.

RATZ EL,

Anth1'opogeog,

Il, 505-509. -

H ASSERT,

Die Stiidte,

p.

45-47 . -

S CHHFER

D.,

Die politische

und militdrische Bedeuturu) der

Grosstddt;

i

n

Die Grosstadt,

p.

231-~82.

«

Il periodo postmedi oe val e, scrive lo SchaeiIle,

è

princip almen te un

periodo di integrazion e di tutte le locali tà a

«

territori" ossia sis te mi

coordinati di stanzia me nti, il che , natu ralmen te , non impedis ce la differen–

ziazion~

rapida e pr ogressi va dei ce nt r i urbani e rural i.

A

determinare

qu esta r einteg raz ion e ha poten temen te co nco rso

il

princip ato assoluto .col

togliere di mezzo qu ei diri tti signo ri ti, che si in crociavano e si urta vano

nello stesso ter r ito r io, e col da re op era in modo sistematico alla ri a bilità,

senza la qu al e è impossibile un argom ento unitario, un a cor rela zione

reciproca di tutte le si ngo le località

»,

Struttura del

COI'PO

sociale

(Biblio-

teca dell'economista, Torino, ser ie III, vol. I, pa g o 156),

'

. (2)

P RATO

C"

Censim enti e popolazione in Piemo nte nei secoli X VI ,

XVII e XVII,

in

Rivista' It a lia na di

sociotoçia,

a nno X, fase. III-IV,

Maggio-Agosto 1906, pp. 89·106 dell'estro

(3) Andrea Minucci, a rei ves covo di Zara, des crivendo

il

su o vi aggio

da Ven ezi a a Torino compiu to nel

1549,

così parla di Tor ino : • No n è la

città molto grande, ma molto be lla ;

è

pop olosissima e abbonda ntissima di