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sud-est della città. la Cittadella su disegni di Francesco Paciotto
da Urbino (1564). Carlo Emanuele
I ampliò la città verso sud, co–
struendo a qualche distanza dalle
mura dieci isole nello spazio com–
preso fra
il
mercato della legna
e l'isolato della Madonna degli
Angeli, e rinchiuse quell'ingran–
dimento con una zona di cinque
I
bastioni, lasciando in piedi in–
ternamente il muro vecchio.
Oltre alle antiche porte, che
da quel lato davano accesso dalla
città vecchia alla città nuova
furono aperte in mezzo alle isole
che si alzavano a mezzodì di
piazza Castello, una
vi<~
ed una
Torino sotto Amedeo VIII.
porta che si chiamarono via Nuova e porta Nuova. Ai tempi
della reggente Cristina, distrutto il vecchio muro di cinta la città
antica fu unita ai nuovi isolati mediante la splendida Piazza
San Carlo (1).
Torino sot to Car lo III.
Nella breve pianura che
si estendeva
tra
la porta del
Castello o Fibellona e il Po
I
da tempo erano sorte delle
case spesso distrutte, per ra–
gione di offesa o di difesa,
durante le molte guerre com–
battutesi in Piemonte nel se·
colo
XVI
e
XVII.
Carlo Ema–
nu ele II comprese il borgo di
Po nel nuovo giro delle mura
e delle fortificazioni, così che
il Castello, che prima era
l'estremo limite, verso adente
(1) Grandi privilegi furono concessi a tutti quelli .che fabbricarono
case verso Porta Nuova e verso
il
Po . BaRELLI) G. B.,
Editti antichi e .
nuovi
dei
Sovrani, Principi di Real Casa di Savoia
(Arch. Municipale,
Sala D, armadio VI, p. 927), Sulla pianta di l'orino nelle di verse epoche,
cfr, PAROLETI'I M"
Turin et
ses
curiosités,
Turin, 1819, p,417 e segg.
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