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Torino nel 1571 aveva 14.244 abitanti, nel 1612 24.410;
mentre Chieri negli stessi anni non ha che 9511 e 10.710 abi–
tanti; Moncalieri 4576 e 5141; Vercelli 86i5 e 10.257 ; Sal uzzo
5581,' Pinerolo 8145, Mondovì 10.913 nel 1612; Ivrea 3031 ne l
]571 e 4467 nel 1612; Cuneo 6154 e 10.566; Biella 5847 e 7101;
Asti 8339 e 9592 ecc. (l ).
. Nella cur va della popolazione di Torino noi tr oviamo d'ora
innanzi compendiata la storia non della sola nostra città, ma
di tutto il Piemonte. Basta, per persuadersene, dare un'occhiata
all'annesso diagramma in cui è grafi camente rappresentato lo svi–
luppo della popolazione di Torino durante gli ultimi cinque secoli.
Nel 1630 la popolazion e della nostra città, per la ben nota pesti- '
lenza che intierì in tutta l'Italia, scende a Il mila abitanti. Una
nuova diminuzione di abitanti, risp etto agli anni precedenti, si
nota nel 1707, a causa del grave assedio che Torino dovette
sostenere nel 1706. Sotto Carlo Emanuele III, dopo vari e oscil–
lazioni dovute sempre a ragi oni militari (1775, abitanti 59.266;
1741, ab. 71.096 ; 1746, ab . 63.032 ; 1747, ab. 62.703) abbiamo
alla fine del 1775, 81.848 ab . (83.175 nel' 1772). Anche il periodo
dell'ultima occupazion e fran cese e delle guerre napoleoni che non
fu favorevole a' Torino, la cui popolazione scende a 65.036 ab.
nel 1808.
Ho detto poco innanzi che la posizion e geografica è per una
città, ci ò che è il suolo per una pianta; ma che, come questa ha
pure bisogno per il sno sviluppo di speciali condizioni di clima,
così la città non prosp era nè cresce in certe circostanze storiche.
Le cifre sopra riportate lo dimos trano chiaramente : Torino vede
la propria popolazione diminuire non solo per le epidemie, ma
anche durante le gue rre e le occupazioni straniere. La pianta
per crescere ha bisogno di calore e luce, e la citt à, di ·pace e di
libertà .
Lo spazio è l'nltima e più' generale condizione dell' essere,
dice
il
Ratzel, parlando in general e della distribuzione e della
diffusione della vita sulla superficie terrestre (2). Anche la città
(1)
P RATO
G.,
t'ensimenti
e p opolaz ione del Piemonte ecc.
loc. cito
(2)
RATZEL,
Anthropogeog.
Il,
XXII : •
Das Dasein han gt am Raum
und
insofern
ist die Verwechslung begreiflich : del' Raum ist di letzte,
allgemeinste Daseinsbedingung etc . ". ClI'. quanto
il
grande geografo e so–
ciologo tedesco dice poco appresso sullo Spazio e sul Tempo e su lla Lotta
per lo Spazio, pp.
XXX-XXXVI.
'